Login Registrati
In ascesa, anche senza quote

In ascesa, anche senza quote

Elezioni - Per i partiti dell'Unione nel prossimo Parlamento ci saranno più donne

Federica Lupparelli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2006

Quote o non quote, l'Unione ce l'ha messa veramente tutta per colorare un po' più di rosa il prossimo Parlamento con un buon numero di elette. Nonostante le sceneggiate e le ipocrisie dei partiti della destra, che hanno reso impossibile approvare una legge sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni, il numero delle candidate nelle liste del centrosinistra è davvero alto. Ma i numeri, che pure vogliono dire molto, e i nomi importanti, di candidate preparate e competenti, non sono tutto. Per questo i Democratici di Sinistra in piena campagna elettorale hanno chiamato a raccolta in una Convenzione programmatica delle iscritte, militanti e simpatizzanti per proporre una Carta di intenti. Una sorta di programma tutto al femminile, che tracci la rotta di governo per la prossima legislatura e si prefigga alcuni obiettivi prioritari: il riequilibrio della rappresentanza in politica e nelle istituzioni e in politica, ma non solo. Anche e soprattutto diritto all'occupazione, ad un lavoro adeguato e alla maternità, con piani mirati per l'occupazione femminile e una riforma degli ordini professionali. Quanto sia necessaria una nuova politica al femminile e per le donne, lo ha sottolineato autorevolmente il capo dello Stato, proprio in occasione della festa della donna, ribadendo che la parità è ancora lontana dall'essere raggiunta, non solo in politica, ma anche in famiglia e sul lavoro. "Il diritto alle pari opportunità tra donne e uomini è conclamato – ha dichiarato il presidente Ciampi - ma è ancora ben lontano dall'essere tradotto in azioni concrete". "Dobbiamo rifuggire la retorica e guardare la realtà. E la realtà è che in Italia il tasso di occupazione femminile è fermo al 45 per cento, un dato lontano da quel 60 che rappresenta l'obiettivo europeo fissato per il 2010". Al Sud, "le donne addirittura rinunciano a cercare un impiego". Anche per Emma Bonino la strada da percorrere è ancora lunga. L'esponente della Rosa nel Pugno parla senza mezzi termini di un "caso Italia". ''La scarsa rappresentatività delle donne oggi è impressionante - spiega - se si pensa agli spazi che siamo riuscite a ritagliarci in molti paesi. In molti paesi, ma non in Italia. Il paese è bloccato, fermato''. Insomma, se Berlusconi non è stato in grado di convincere delle 'signore' a lasciare marito e figli per dedicarsi alla politica, i partiti dell'Unione hanno scelto di scommettere sulle donne. Come ci ricorda Livia Turco, responsabile Welfare dei Ds, ''è cresciuta una cultura paritaria nel centrosinistra e l'Ulivo investe sulle donne. Il dato è oggettivo e sotto gli occhi di tutti: l'Ulivo ha circa il 30% di candidate nelle liste elettorali, la presenza femminile supera il 30% del totale dei candidati nelle fila dei Ds che prevedono di portare in Parlamento almeno 53 donne, mentre la Margherita punta a triplicare il numero delle elette nelle sue file candidando al Senato 74 donne. Le donne presenti nelle liste alla Camera dell'Ulivo sono ben 176". Dati confermati da Barbara Pollastrini, coordinatrice delle donne Ds, che spiega "pur in assenza di una legge sulle quote rosa, abbiamo candidato 115 donne su 329 candidati Ds alla Camera, pari al 35%, e 97 donne su 301 al Senato, pari al 32%". Un impegno serio per le donne, confermato dal leader della coalizione, Romano Prodi, che si dice convinto "che le donne fanno bene alla democrazia. Per questo mi sono impegnato a portare nel mio governo il maggior numero di donne possibile". La nuova legge elettorale proporzionale, del resto, impedisce di scegliere il candidato e "votare 'donna' premiando e promuovendo con il voto il riequilibrio della rappresentanza femminile".
"Non voglio parlare della strumentale operazione condotta dal governo in occasione della legge sulle quote rosa - aggiunge Prodi -, votata al Senato (grazie al sostegno dei nostri parlamentari) quando c'era già piena consapevolezza dell'impossibilità di approvarla in via definitiva. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: le candidature femminili nelle liste sono poche e non mi consola poter dire che il centrosinistra ha fatto meglio". Del resto, quanto sia importante il colore rosa per il centrosinistra lo ha spiegato anche Rosy Bindi, che ha aperto la campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia, dove è capolista, proprio l'8 marzo. 'Non è un caso", ha detto, "Non siamo molte donne capolista, ma nei partiti dell' Ulivo e dell'Unione ce ne sono in numero significativo e riusciremo forse a raddoppiare o triplicare la nostra presenza come donne in Parlamento''. In tema di pari opportunità, secondo la Bindi, "c'è ancora molta strada da fare", ma "il programma, con il quale Romano Prodi governerà il Paese può veramente aiutare l' Italia nel passare dai diritti dichiarati e conclamati a diritti attuati, non solo delle donne ma di tutte le persone''.
(2 aprile 2006)

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®