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Impegni e risultati per le pari opportunità

Impegni e risultati per le pari opportunità

Discriminazioni - Il monitoraggio sulle attività delle Consigliere; le ragazze di Benin City; la Carta europea dell’uguaglianza in Sicilia.

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2007

Discriminazioni di genere - Un monitoraggio
Che cosa sono le discriminazioni di genere in ambito lavorativo lo ha stabilito la normativa europea, che con le sue direttive ha indirizzato le leggi degli stati membri. La situazione italiana è caratterizzata da un basso livello di contenzioso in materia, che da sempre ha suscitato interrogativi e perplessità tra gli addetti ai lavori, ma ultimamente le cose stanno cambiando. Vediamo come. Tra i molti compiti delle Consigliere di parità rientrano anche quelli relativi all'attività antidiscriminatoria, e sono compiti di promozione, di controllo, di assistenza e di intervento giudiziale a favore di donne che hanno subìto una discriminazione. Dall'esercizio di tale competenza e dalla consapevolezza dello scarto ancora grande tra la tutela prevista dalla legge e il suo effettivo utilizzo, è nata l'esigenza da parte dell'Ufficio nazionale della Consigliera di parità di monitorare i casi di discriminazione trattati dalle Consigliere. Con il contributo di Isfol e del gruppo di lavoro della Rete nazionale dedicato proprio a "Discriminazioni individuali e collettive", è stata preparata una scheda di rilevazione che le Consigliere hanno compilato descrivendo le attività svolte. I primi risultati del rapporto preparato da Isfol sono stati presentati nel corso di un seminario che si è tenuto a Roma nel mese di giugno, da cui emergono alcune considerazioni. Il primo elemento importante è che le attività antidiscriminatorie svolte dalle Consigliere di parità aumentano con il passare degli anni tra il 2001 e il 2006 e quindi si presume con una sempre maggiore conoscenza e accreditamento del loro ruolo sul territorio. In totale sono stati censiti 621 casi, il 61% è arrivato dalle Regioni del nord, il 13% da quelle del centro e il 26% dal sud. I casi più frequenti di discriminazione sono legati alla flessibilità e concentrati nella fascia di età collegata alla maternità, dai 25 ai 40 anni; sono più frequenti nel settore privato che in quello pubblico e le aziende più coinvolte sono quelle medie e piccole, del settore commercio e grande distribuzione. Le attività svolte dalle Consigliere di parità si possono così riassumere: 294 sono azioni di consulenza, 133 di conciliazione informale, 70 casi di conciliazione extragiudiziale e 45 giudiziali, più 79 interventi di tipo diverso. Si potrebbe quindi evidenziare una crescente difficoltà della donna discriminata a procedere nella difesa dei propri diritti, una volta acquisita la consulenza, il che potrebbe denunciare una scarsa fiducia nella legge e negli strumenti predisposti per la tutela contro le discriminazioni. Si tratta quindi di un terreno ancora da presidiare saldamente, per ottenere risultati sempre più positivi, sapendo che anche per questa strada passa il rafforzamento delle donne nel mercato del lavoro.

Maristella Lippolis


Rete nazionale - Un impegno a favore delle donne vittime della tratta


La riunione della Rete nazionale delle Consigliere di Parità che si è tenuta a Roma il 19 giugno 2007, ha ospitato un intervento fuori programma di grande rilievo: la giornalista di Panorama Laura Maragnani ha raccontato di Isoke Aikpitanyi, una donna nigeriana con la quale ha scritto il libro a quattro mani "Le ragazze di Benin City" edito da Melampo Edizioni. Anche Isoke è arrivata dalla Nigeria in Italia come tante con l'illusione di un lavoro, e si è invece ritrovata sui marciapiedi delle nostre città, schiava del racket della prostituzione. Un racket infame, reso possibile dall'esistenza di un mercato in cui i compratori sono uomini italiani. Isoke ha trovato la forza e il coraggio di prendere parola in prima persona e di raccontare, di uscire dal racket e di spendersi in un progetto di aiuto per quante sceglieranno di seguire il suo esempio: una casa di accoglienza a Aosta, dove potranno trovare rifugio quante come lei vorranno uscire dalla tratta. Ma, affinché questo diventi un percorso possibile, è necessario che molte sinergie si attivino. In particolare, la Rete delle Consigliere di parità ha individuato due priorità, impegnandosi a perseguirle con un ordine del giorno approvato da tutte. Si tratta di sollecitare le Questure ad applicare senza indugi la circolare del Ministero degli Interni interpretativa dell'art. 18 bis della legge sull'immigrazione, che agevola le procedure per i permessi di soggiorno senza l'obbligo di denunciare i trafficanti, che molto spesso riescono a vendicarsi sui parenti delle ragazze rimasti in Nigeria. Un'altra condizione importante riguarda il lavoro: le Consigliere di Parità si attiveranno presso le Province e le Regioni affinché i Centri per l'Impiego trovino le più adatte procedure di accesso al lavoro, che rappresenta per queste ragazze la prima garanzia di via di uscita dal racket e una concreta opportunità di riscatto e di vita.

Maristella Lippolis


Sicilia / Carta europea per l'uguaglianza

E' stata sottoscritta l’11 luglio scorso a Palermo la carta europea per l’uguaglianza e le pari opportunità tra uomini e donne nella vita locale. A firmare la carta sono stati la Regione, il Comune di Palermo, le nove province siciliane e una ventina di comuni dell'Isola. L’iniziativa, che si è svolta all’Assemblea regionale siciliana, è stata promossa dall’ufficio della consigliera regionale di parità della Regione siciliana congiuntamente al Coppem e all’ufficio di collegamento con le istituzioni europee della Regione siciliana. "L’incontro è stato preceduto da un lungo lavoro preparatorio. Ho provveduto personalmente ad inoltrare la carta agli Enti Locali. A questo lavoro preparatorio hanno contribuito le nove Consigliere di parità della Regione" ha detto Claudia Serio, Consigliera di parità della Regione. L’iniziativa è stata la risposta alla richiesta che la presidente dell’Aicree Mercedes Bresso ha rivolto al presidente della Regione Cuffaro di far sottoscrivere la carta alle istituzioni locali. Il governo regionale ha preso tre impegni: la predisposizione di un disegno di legge bipartisan, per la costituzione della commissione regionale di pari opportunità; la promessa di una premialità da parte verso quei comuni che sottoscriveranno la carta; l’impegno a emendare l’attuale disegno di legge elettorale in discussione apportando quei correttivi necessari per migliorare la rappresentanza delle donne. "Ci siamo lasciate dandoci appuntamento con gli esponenti del governo, con le associazioni sindacali e imprenditoriali per predisporre insieme il disegno di legge per istituire la commissione regionale pari opportunità, che è stata una delle richieste fatte dal mio ufficio assieme a quella del bilancio di genere. Mi sembra un altro grande risultato raggiunto". Presente all’incontro Maria Teresa Coppo Gavazzi, vice presidente della consulta delle Elette dell’Aiccre e redattrice della Carta.

Antonella Romano

(12 settembre 2007)

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