Ventenni di oggi/1 - Attivismo, pacifismo, partecipazione...la coscienza politica vuole spazio e libertà d'espressione
Lunedi, 12/09/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2011
“Giovane” e “donna" non sono figure sociali, lo ha detto Lidia Menapace: perché “essere giovane non significa nulla se non è accompagnato dalla coscienza di sé come disoccupata, studente, precaria, madre in famiglia monoreddito”. Ciò che fa la differenza (politica) è la condizione, che determina coscienza di sé.
C’è un interesse diffuso verso questa non meglio specificata “gioventù”; c’è addirittura chi scrive libri sul tema, senza interpellare i/le diretti/e interessati/e. Ma c’è anche chi ha dato loro la parola, ad esempio Laura Preite su La Stampa con le video interviste “Ragazze d'Europa”. Oppure il Forum a tutto GAS - Giovani Attivi del SUD. E ancora, il Meeting dei "1000 giovani per la pace" (Perugia/Bastia Umbra - 23 e 24 settembre 2011) sui temi di pace, nonviolenza, giustizia, libertà, diritti umani, futuro, lavoro, responsabilità; 1000 e più giovani che partecipano poi, domenica 25 settembre, alla Marcia Perugia-Assisi per la pace, a cinquant’anni dalla prima Perugia-Assisi organizzata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961.
Le giovani generazioni hanno molto da imparare, ma anche molto da insegnare. Le ventenni di oggi chi sono? Cosa pensano? Intercettarle non è cosa scontata: sono tante e frammentate le loro esperienze, a volte sfuggenti, a volte in transito, in quel passaggio traumatico verso le disillusioni che l’ingresso nell’età adulta spesso porta con sé. Eppure loro, le “giovani” ci sono sempre. Inventano, partecipano, si emozionano e, a volte, ci danno la lezione. Per dare loro fiducia e coscienza, occorre anche dare loro spazio politico e spazio per esprimersi.
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