Il progetto "Volti Invisibili", ideato e curato da Francesco Francaviglia, promosso dalla Rete Women, con un progetto sonoro a cura di Carlo Gargano e dell'attrice Giuditta Perriera, rappresenta una riflessione in fieri sulle donne migranti, richiedenti asilo, rifugiate e sulle tematiche che animano in maniera pressante le cronache dei nostri giorni.
L'esposizione è visitabile fino al 31 luglio con ingresso gratuito presso la Rocca Sforzesca di Imola.
I volti delle donne ritratte racchiudono sguardi che incontriamo per la strada, nei bar, sugli autobus e di cui mai ci fermiamo ad ascoltare la storia. Sono sguardi di sfida e di lotta, ironici e dispettosi, severi, assorti, portatori di ferite profonde e talvolta, nonostante tutto, allegri. Sguardi che scavano dentro e che ci interrogano su politiche migratorie internazionali che stanno permettendo sotto ai nostri occhi una strage continua.
Fra le donne ritratte molte fanno parte di Trama di Terre, alcune sono rifugiate e richiedenti protezione internazionale ed hanno affrontato da sole viaggi inenarrabili. “Viaggiare da sola come donna può essere una sfida. Perché le donne possono subire diverse forme di violenza: uomini che le sfruttano sessualmente, che le obbligano a lavorare come domestiche senza nessuna paga, che le picchiano. Questo può avvenire durante tutto il viaggio, un viaggio che può durare anche diversi mesi”. Sono alcune delle parole che Gladys, richiedente asilo di origine nigeriana, ha usato per introdurre la visione del film “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi il 27 giugno scorso alla Rocca in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (l'intervento completo si può leggere sul sito di Trama di Terre).
Per Trama di Terre promuovere questa mostra è un modo per restituire volti e storie a queste donne che abitano la città e che, come le altre, chiedono autonomia, libertà, diritti.
Con le parole di Franca Imbergamo, sostituto procuratore antimafia e antiterrorismo, “Non puoi evitare il loro sguardo e non puoi eludere il potere di trasposizione introspettiva che ha la fotografia quando diventa ritratto […]. Alla fine del suggestivo carosello di sguardi ritratti ti sorprendi a sentirti direttamente chiamato in causa, a rispecchiarti in quei volti. Ti scopri inadeguato e forse ipocrita per aver pensato anche solo per un attimo di non essere coinvolto in questa tragedia contemporanea.
A detta dell'autore, Francesco Francaviglia, questo lavoro “vuole essere un modo per dare voce a chi non ne ha, per risollevare l’attenzione sui diritti sanciti dalla Costituzione della Repubblica italiana, e in questo caso, dalla Convenzione di Istanbul, in cui il Consiglio d’Europa si sofferma sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne”.
L'installazione è realizzata in collaborazione e con il sostegno dell’Associazione Trama di Terre, con il supporto dell’Amministrazione Comunale di Imola, Assessorato alla Cultura e Assessorato all’Immigrazione.
WORKSHOP SUL RITRATTO FOTOGRAFICO
tenuto da Francesco Francaviglia
24-25 SETTEMBRE 2016
In virtù della collaborazione nata tra il fotografo Francesco Francaviglia e l'associazione Trama di Terre, il 24 e 25 settembre prossimi sarà realizzato un workshop sul ritratto fotografico a cura dell'autore, aperto a tutte le persone interessate.
Il workshop approfondisce le tecniche della costruzione di un ritratto fotografico nel suo valore di strumento di narrazione di una storia e condivisione dell’universo dell’essere umano, esplora le potenzialità delle sequenze fotografiche e la loro creazione attraverso ricordi ed emozioni personali.
Tutto il ricavato andrà a sostegno del Progetto GiraSOLA – autonomia e libertà di movimento per le donne, destinato all'accoglienza e alla presa in carico gratuita di donne che rimangono escluse dai canali di accoglienza più istituzionali.
Tutte le informazioni e i contatti per l'iscrizione sono sul sito di Trama di Terre www.tramaditerre.org
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