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Imola (Bo) / Seminario «Se non la posso ballare non è la mia rivoluzione»

Imola (Bo) / Seminario «Se non la posso ballare non è la mia rivoluzione»

Sabato 6 febbraio seminario di formazione con Maria G. Di Rienzo «Se non la posso ballare non è la mia rivoluzione»

Lunedi, 11/02/2013 - «Se non la posso ballare non è la mia rivoluzione», seminario di formazione con Maria G. Di Rienzo sabato 16 febbraio



Le iniziative della rassegna «Far vivere i diritti delle donne», organizzata da Trama di Terre, Udi, Cgil e Spi-Cgil, proseguono con il seminario di formazione «Se non la posso ballare non è la mia rivoluzione: pratiche di resistenza e di comunicazione nonviolenta per donne», che si terrà sabato 16 febbraio, dalle 10.30 alle 13 e dalle 14 alle 17, presso il Centro Interculturale delle donne di Trama di Terre, in via Aldrovandi 31 a Imola.

Il titolo richiama quello di un'altra iniziativa prevista a Imola per giovedì 14 febbraio, One billion rising (un miliardo si solleva) che si propone di creare attraverso il ballo una forma di protesta celebrativa e nonviolenta, per trasformare il 14 febbraio 2013 in una giornata di riscatto universale contro le ingiustizie che le donne subiscono.

Relatrice del seminario del 16 febbraio sarà Maria G. Di Rienzo, scrittrice e giornalista, che ha attraversato con il suo impegno gruppi, associazioni e movimenti, sostenendone le lotte e impegnandosi molto spesso in prima persona. Tra le sue ultime pubblicazioni c'è Voci dalla rete. Come le donne stanno cambiando il mondo, che racconta l'impegno globale delle donne per trasformare le relazioni di potere tra i generi. È autrice del blog http://lunanuvola.wordpress.com/.

«Il nostro lavoro è complicato, urgente, multidimensionale – scrive Maria G. Di Rienzo -. Stiamo lottando in tutto il mondo contro i signori della guerra e il terrorismo di stato, contro l’inquinamento e la privatizzazione dei beni comuni, contro il traffico di donne e bambine, contro la violenza domestica. Come attiviste possiamo parlare per ore di come fermare la guerra e di come metter fine alla violenza di genere, ma per discutere delle nostre paure non c’è tempo. La “causa” è ciò che importa, il nostro stress, la nostra ansia, la nostra fatica sono faccende private… oppure no?»

Quando si è stanche e sotto pressione, comporre progetti efficaci e svilupparli o, semplicemente, analizzare nel modo più obiettivo possibile la situazione diventa difficile.

Preoccuparsi delle persone amate e di cosa faremo senza lavoro o senza pensione sono cose importanti quanto il finanziare i nostri gruppi o contrastare la violenza. Avere dalle nostre azioni un ritorno di energia e di speranza è importante quanto l’ottenere un risultato. Non c’è cambiamento né per noi né per gli altri, se noi, proprio noi attiviste, noi femministe, noi donne, non possiamo danzare. Mantenere la nostra forza e la nostra gioia mentre lavoriamo per il cambiamento non è solo possibile: è necessario.



Per informazioni ed iscrizioni: segreteria@tramaditerre.org (entro il 13 febbraio), oppure tel. 0542/28912

Contributo di 15 euro.

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