Imen Bem Mohamed dall'Italia alla Tunisia con entusiasmo e determinazione
L'elezione di Imen Ben Mohamed alla Costituente Tunisia in rappresentanza insieme ad altre due della Comunità Tunisina in Italia . ma con l'orgoglio di essere Donna
Mercoledi, 02/11/2011 - Fra i molti aggettivi possibili entusiasmo e determinazione possono descrivere con sufficiente veridicità l’impressione che Imen Ben Mohamed suggerisce a chi la incontra. Anni 26, una laurea presa all’Università la Sapienza di Roma in Economia della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo; tunisina, eletta per il Partito ENNAHDA a Roma fra i tre rappresentanti inviati dall’Italia a Tunisi nella nuova Assemblea Costituente, scaturita dalle elezioni del 23 ottobre.
Elezioni precedute tre giorni prima - il 20-21-22 - da quelle svoltesi in Italia ed in altri paesi per la scelta dei rappresentanti eletti nelle zone di emigrazione. ENNAHDA il partito democratico di ispirazione islamica di cui Imen fa parte, vincendo le elezioni con 90seggi su 217 ha elette 42 donne fra cui Imen, candidata dall’Assemblea dei rappresentanti della Comunità presente in Italia. Questo raccogliendo Imen 46 voti su 50 nel Partito in Italia che doveva decidere di tre nomine nella lista di ENNAHDA che in Italia ha poi vinto con il 55% pari circa a 12000 voti. Una vittoria quella di Imen accompagnata dall’appoggio entusiasta di tutta la sua famiglia.
Ascoltandola in occasione di un incontro della WILPF (Lega Internazionale di donne per la pace e il rispetto dei diritti umani), a pochissimi giorni dalla sua elezione, l’impressione che scaturisce dalle sue parole che rappresentano, come lei stessa precisa, quelle di tanti/e altri/e che hanno voluto il rinnovamento, è di trovarsi di fronte a una speranza concreta per la Tunisia di sviluppo democratico e di una reale e convinta volontà delle donne di contare davvero in questa nuova primavera politica del loro paese. E come le difficoltà ancora presenti non ne offuschino l’entusiasmo e la voglia di fare.
Imen è esile ed elegante, comunica una grande energia e parla delle caratteristiche e dei programmi del partito in cui si riconosce con professionalità e preparazione; mette una marcia in più quando spiega l’attuale situazione femminile, rivendicando in primis come per queste elezioni sia passata la parità tra uomo e donna nelle liste, l’alternanza di un uomo e di una donna nell’ordine delle stesse, ed anche il suggerimento di più capi lista femminili possibili, anche se non è stato posto come regola obbligata ma come indicazione. Fra i 365 punti che il partito porta avanti per l’assemblea Costituente che dovrà disegnare la nuova Costituzione del paese i 10 specifici proposti dalle Donne che formulano richieste concrete e che affiancano una trasversalità che tiene conto di un ottica anche femminile in tutti i 365, sono tanto schematici quanto con un contenuto chiaro e non interpretabile .
Di questi Imen ritiene di citare, per l’occasione, almeno i tre più significativi ovvero 1) l’uguaglianza uomini e donne in politica, da cui è scaturita la scelta dell’alternanza nelle liste e l’invito seppur non perentorio ad avere il 50% di capolista; 2) consolidare la conquista della cittadinanza attiva femminile; 3) la libertà individuale con particolare riferimento alla libertà di scegliere per ogni donna lo stile di abbigliamento con speciale attenzione al velo che deve rappresentare una libera opzione personale .
Imen spiega poi come accanto ai 10 punti riguardanti le donne ve ne siano 10 riferiti ai giovani e 10 alla famiglia e lei sottolinea sorridendo che oltre che donna è anche giovane e quindi impegnata anche su quel fronte. Per non tacere poi dell’impegno particolare per cui lei è stata eletta, che si collega alla richiesta che sia previsto nei paesi d’emigrazione in questo caso l’Italia, un ufficio Tunisino collegato ad un sottosegretariato in Tunisia che si occupi dei problemi degli emigrati da tutti i punti di vista.
Il piacere di ascoltare la giovane donna, vede un susseguirsi di domande a cui lei risponde con precisione e ricchezza di argomentazioni. A rendere anche più interessante l’incontro la presenza della sorella di Imen, Fatima, che non solo l’affianca nel tradurre in inglese e dall’inglese domande e risposte ma che è presente insieme ad un'altra giovane palestinese Sagidah nata in Italia, entrambe in rappresentanza dell’ADMI ovvero l’Associazione delle Donne mussulmane d’Italia. Aver conosciuta Imen non è stato solo un piacere di saperne di più dalla sua viva voce di avvenimenti così importanti ma anche la speranza di poter continuare a incontrarla e a seguire anche dalla sua viva voce di protagonista, in prima fila dunque, avvenimenti che definiremo storici di cui lei sarà protagonista e noi attente e interessate uditrici.
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