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Il XXV SIMPOSIO di PRIMAVERA del Cenacolo Trentino di Cultura Dialettale

Il XXV SIMPOSIO di PRIMAVERA del Cenacolo Trentino di Cultura Dialettale

Il XXV Simposio di Primavera del Cenacolo Trentino di Cultura Dialettale, un evento da non perdere

Venerdi, 25/04/2014 - Il XXV Simposio di Primavera del

Cenacolo Trentino di Cultura Dialettale,

un evento da non perdere, a Vattaro di Trento, il 27 aprile 2014







Il prof. ELIO FOX

(photo by FRANCO SANDRI – A.I.R.F.)



Domenica 27 aprile 2014 il «Cenacolo Trentino di Cultura Dialettale» festeggerà il traguardo dei 25 anni di attività e lo farà con una grande festa che avrà luogo, come sempre, a Vattaro, Comune Montano a pochi chilometri da Trento.

È questo il XXV Simposio di Primavera - Giornata di Studio, manifestazione da sempre sostenuta dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige.

Questo ormai tradizionale ed annuale appuntamento prevede la presenza di poeti e studiosi provenienti non solo dal Trentino e dall’Alto Adige, ma anche dal Veneto, dalla Lombardia e dall’Emilia-Romagna e poiché di Festa si tratta, oltre a loro, all’evento parteciperanno anche familiari ed amici per un incontro di fraternità, tutti uniti da un impegno comune che affonda autenticamente le sue motivazioni nel recupero e nella conservazione della cultura popolare.

Questa giornata vedrà lo svolgersi della parte culturale nel teatro comunale di Vattaro. Numerosissime le adesioni: dal Trentino i gruppi «Poesia 83» con sede a Rovereto, il «Cenacolo Valsugana», l’«Aires» e «Vózi en dialèt» di Mattarello, «El Ròcol» del Primiero, «Le Castellane» delle Giudicarie, la «Filogamar» di Cognola, la «Còfas» Trento; dal Veneto, provincia di Verona, i gruppi «Berto Barbarani» e «Beltramini» di Verona, «Poeti di Belluno Veronese», «El Casteléto» di Dolcè, «I poeti del Luni» di Negrar; dalla provincia di Vicenza, l’«Academia Aque Slosse» e gli «Amissi dea Poesia» di Bassano del Grappa, «El Graspo» di Thiene; dalla Lombardia i gruppi «Al Fogolèr» di Mantova, «Acarya» di Como, poeti di Bergamo; dall’Emilia Romagna, gruppo poeti di Ferrara tra cui la poetessa Vanna Cavallina (nipote del Don Artemio, grande figura di parroco di Copparo e poi Zenzalino, critico, giornalista e studioso dei primi del secolo scorso) e la poetessa e ricercatrice linguistico-dialettale Maria Cristina Nascosi Sandri, tra i past presidents de Al Tréb dal Tridèl ed ideatrice e coordinatrice della feconda stagione di AR.PA.DIA., l'Archivio Padano dei Dialetti del Comune di Ferrara. Oltre una settantina le poetesse ed i poeti, enfin, presenti.

Nella parte iniziale della mattinata, i gruppi verranno chiamati uno alla volta sul palco e ciascuno di loro avrà un breve spazio per la lettura di una sola lirica: data l’eccezionalità dell’appuntamento, è stato chiesto loro un ‘sacrificio’, al fine di dare giusto risalto al Cenacolo Trentino, visto l’importantissimo anniversario, la meta dei 5 lustri, per l’appunto. Al termine di questa fase, sarà poi la volta del Cenacolo stesso che proporrà agli ‘ospiti-amici-sodali’ le proprie autrici ed autori, presentando uno spettacolo-narrazione della storia del Gruppo, con diapositive, filmati e recita di poesie.

Ai capi delle delegazioni ed ai poeti host, sarà dato in omaggio il libro « Sèmpre ensèma » che riporta la storia del sodalizio, presieduto, ab ovo, dal prof. Elio FOX, studioso, commediografo, ricercatore linguistico-dialettale pluripremiato a livello nazionale.

Il testo comprende anche una sintetica ma esauriente antologia di 32 poesie, 16 delle quali illustrate da pregevoli sculture in legno opera dell’artista Aldo Orlandi; le altre 16 sono accompagnate dagli spartiti la cui musica è stata appositamente composta dal musicista Paolo Orlandi per ciascuno dei sedici poeti del Gruppo. Al libro è allegato un cd con i 16 brani musicali registrati. Lo spettacolo del Cenacolo sarà glossato da queste musiche, eseguite in diretta da Paolo Orlandi.

Un evento davvero imperdibile e ben riconducibile ad una ormai ben consolidata tradizione, un NON DIMENTICARE di RICORDARE che le nostre lingue dialettali sono le nostre imprescindibili radici e traits d’union che, insieme, han ‘fatto’, seppure in parte, l’Italia di ieri e di oggi, patrimonio da lasciare alle generazioni che verranno.

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