Il virtuosismo luministico e cromatico di Livio Možina
IL VIRTUOSISMO LUMINISTICO E CROMATICO DI LIVIO MOŽINA ALLA GALLERIA RETTORI TRIBBIO 2
Domenica, 16/10/2011 - Prosegue con successo fino al 21 ottobre 2011 alla Galleria Rettori Tribbio (Piazza Vecchia, 6) di Trieste la mostra intitolata Il virtuosismo luministico e cromatico di Livio Možina, introdotta dall’architetto Marianna Accerboni. Martedì 18 ottobre alle ore 18.00 l’artista incontrerà il pubblico in Galleria: in mostra quasi una cinquantina di oli su compensato marino di mogano, realizzati negli ultimi tre anni e dedicati a un’interpretazione ideale della natura.
Autodidatta, e proprio per questo, nel suo caso, talento autentico, Možina - scrive Marianna Accerboni - si è costruito da più di quarant’anni a questa parte (dipinge infatti dal ’69), un linguaggio autonomo nell’ambito della pittura figurativa d’inclinazione narrativa, attingendo istintivamente, per certi versi, alla cultura dell’Est, cui in parte si possono ascrivere la sua ispirazione e la sua origine.
Non a caso l’artista dipinge ascoltando incessantemente la musica romantica dei compositori russi dell’ottocento minore, da Kalinikov a Glazunov, da Balakiren a Rimski Korsakov; e, ineffabilmente, le sue composizioni - formalmente perfette, virtuosistiche anche sotto il profilo cromatico e nel contempo delicate - riflettono a volte la luce e l’atmosfera immobile eppure vitale, legata alla natura, tipica di molti pittori russi del XIX e del XX secolo.
E ogni tanto, come in un crescendo musicale, un colpo di pennello più ispirato e libero, porta Možina a interpretare con iperreale e un tantino surreale istintualità, il fragore delle onde del mare o la magia del chiaro di luna in un bosco carsico, addivenendo a una sorta di “seconda maniera”, che si eleva dalla rappresentazione iper-puntuale della realtà, finora condotta, per avvicinarsi al sogno.
Se negli anni degli esordi, il pittore ha cercato la sua strada attraverso un’instancabile passione e un impegnativo esercizio pittorico, che lo portavano spesso all’iterazione del tema, da molto tempo l’acquisita padronanza del mezzo gli consente di librarsi con traccia più fantastica verso nuove mete. E, nell’ambito di tale percorso - conclude Accerboni - probabilmente questa rassegna rappresenta solo una tappa in salita verso traguardi sempre più elevati.
Livio Možina, nato nel 1941 a Trieste, dove vive e opera, è autodidatta. Inizia a dipingere nel ’69 nel ’71 ha luogo a Trieste la sua prima mostra personale. Predilige i temi della natura morta e del paesaggio. La sua esperienza è personalissima e affonda le radici nell’iperrealismo. Da 4 anni tiene un affollatissimo corso di pittura alla Galleria Rettori Tribbio 2 di Trieste. Ha al suo attivo 26 mostre personali ordinate in sedi qualificate in Italia e all’estero: tra queste, la Sala Comunale d’Arte e la Galleria Rettori Tribbio 2 di Trieste, la Galleria Ars Italica di Milano e la Hoefer Galerie di Sattendorf (Austria).
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