Parto naturale - Tuteliamoci il parto, nascita di un'associazione e di una rete
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2007
Nel 2000 Luciana ebbe il suo piccolo Davide in casa. Dopo questa esperienza molto bella pensò che il servizio di parto a domicilio dell'ospedale Sant'Anna di Torino fosse una realtà preziosa, forse vulnerabile e che le sarebbe piaciuto molto condividere il suo percorso con altre mamme.
Con queste due idee di fondo (sostegno all'equipe ospedaliera e creazione di una rete di mamme) si confrontò con le ostetriche che l’avevano seguita e chiese loro alcuni recapiti di donne che avevano intrapreso il percorso per il parto domiciliare.
In questo modo è cominciata l’avventura dell’Associazione “Nascere in Casa”, raggruppando genitori che condividono una visione della nascita come evento della vita e non come malattia, che auspicano la diffusione di una cultura ostetrica a tutela della naturale capacità di ogni donna di partorire, che riconoscono l’importanza e la valorizzazione della rete di mutuo aiuto tra genitori e la necessità di svolgere un’attività critica e propositiva nei confronti delle istituzioni sanitarie.
L’orientamento di fondo delle azioni dell’Associazione è quello del sostegno al parto naturale, al parto domiciliare in particolare, da chiunque fosse seguito (struttura ospedaliera o libere professioniste) purché fosse qualitativamente soddisfacente e con l’obiettivo di renderlo accessibile a tutti per luogo, tempi e costi, nonché del sostegno alle donne e coppie sia durante la gravidanza sia nel puerperio. A questo proposito, stiamo organizzando un servizio di richiamata telefonica alle mamme nel dopo parto, periodo delicato in cui è più forte il sentimento di abbandono e disorientamento.
“Nascere in Casa”… qualcuno, allora e oggi, chiede il motivo di un nome così “forte”, che può risultare estremista. Semplicemente volevamo che la nostra provenienza fosse chiara, che parlare di parto domiciliare non fosse un tabù; un po’ come succede con i nomi inusuali che vengono dati ai bambini: dopo un po’ ci si abitua e rientrano nella normalità. Ecco, ci piacerebbe che quando si parla di nascita in casa non ci si trovasse più di fronte uno sguardo basito che ci fissa come si fa con… dei matti!
Allargando l’orizzonte al di là della realtà torinese, frequentando un forum di mamme (il gruppo Yahoo “partonaturale”) abbiamo conosciuto Tiziana di Terni: anche lì un gruppo di genitori voleva mobilitarsi per difendere la naturalità del percorso nascita. Dopo poche settimane, nel dicembre del 2004 viene costituita la gemella “Nascere in Casa Umbria”.
Gli scambi via mail (e non solo) si infittiscono, si crea una rete virtuale nella quale si fanno ottime conoscenze e si condividono pensieri, speranze, aspirazioni.
Ci rendiamo conto sempre di più che la collaborazione tra associazioni di genitori e di operatori può fare davvero la differenza nella diffusione di una cultura della nascita veramente rispettosa.
Arriviamo al maggio 2006, quando il Ministro Livia Turco dichiara platealmente che garantirà parto fisiologico con epidurale gratis per tutte!
Ci pensiamo un po’ su e poi parte la prima lettera: non si può parlare di parto fisiologico abbinato all’epidurale, le due situazioni non possono coesistere! E non può nemmeno passare il concetto che più epidurali porteranno meno cesarei.
Sempre attraverso la rete diffondiamo la lettera e i firmatari si allargano: oltre a Nascere in Casa e Nascere in Casa Umbria sottoscrivono Le Dieci Lune (PI), MIPA (BS), un gruppo di auto-aiuto (PT). Viene lanciata anche una raccolta firme on line sul sito www.naturalmentemamma.it e si aggiungono altre 14 associazioni e 334 persone.
Non riceviamo alcuna risposta. Nell’autunno 2006 esce un articolo su “Donna & Mamma” con i manifesti programmatici delle Ministre Turco, Pollastrini, Bindi e l’invito alle lettrici a stabilire un filo diretto con loro, scrivendo e sottoponendo proposte e criticità.
Decidiamo di approfittare di questa opportunità, visto che è promessa una risposta attraverso la rivista.
Infatti a febbraio scorso viene pubblicato uno stralcio della nostra lettera e una replica assai poco convincente…
Decidiamo allora di riscrivere a fine marzo 2007, questa volta proponendo alcune iniziative concrete: la possibilità di espletare il travaglio/parto in acqua (metodologia meno costosa sia a livello economico che di salute per donne e bambini rispetto ai metodi farmacologici di contenimento del dolore); il rimborso delle spese per il parto domiciliare in tutta Italia (ad oggi vi è una grande disparità) e il riconoscimento di incentivi per le strutture che applicano i “Dieci passi per l’ospedale Amico delle Mamme” e i “Dieci passi per l’ospedale Amico del Bambino”. Sempre attraverso la rete diffondiamo quest’ultima lettera e le Associazioni firmatarie saranno Nascere in Casa, Nascere in Casa Umbria, Le Dieci Lune (PI), Nascere Consapevole (GE), Andria (TO), MIPA (BS), Futura (PR), IBFAN Italia (FI), Rete Associazioni per l’Allattamento Materno di Modena (che raggruppa 6 realtà) oltre alle sottoscrizioni on line. Infatti riproponiamo la raccolta firme e in questa occasione raggiungiamo un allargamento ad altre 27 Associazioni e 413 persone.
Il 23 aprile 2007 arriva una mail con la quale siamo convocate per un incontro al Ministero della Salute con la dott.ssa Cossutta, referente e consigliera della Ministro Turco per l’area materno infantile. Non ci sembra vero! L’entusiasmo è tanto e viviamo due settimane in fibrillazione in attesa di questo evento così importante per la nostra Associazione e non solo.
L’appuntamento è fissato per lunedì 7 maggio. Saranno presenti i delegati del gruppo di associazioni firmatarie della lettera: Luciana, Emanuela e Gabriella per Nascere in Casa, Tiziana, Ketty e Francesca per Nascere in Casa Umbria, Sara di Futura, Marina per Andria, Irene per Syrio e Andria, Piera per il MIPA.
Dal mattino alle 11,30 ci sediamo intorno a un tavolo per conoscere finalmente di persona coloro che erano ancora soltanto “amiche virtuali” e per coordinare l’incontro con la dott.ssa Cossutta che arriverà alle 14. Siamo felici di trovare disponibilità al dialogo e al confronto con il Ministero, vengono esplicitate le nostre proposte iniziali e si arriva a parlare dell’ultimo disegno di legge sul parto, di cui come genitori avevamo saputo poco o nulla fino ad allora. Veniamo esortate a continuare il lavoro in rete e infatti, subito dopo l’incontro con la dott.ssa Cossutta, dopo quattro ore e mezza di convivenza, scambi e confronti, decidiamo che il modo più facile per rimanere in contatto e coinvolgere altre associazioni e singoli è quello di creare un forum sul web. Pensiamo cinque minuti al nome da affibbiargli e… partendo dal titolo del ddl nasce… “TUTELIAMOCI IL PARTO”.
Venite a trovarci sul forum alla pagina http://it.groups.yahoo.com/group/tuteliamocilparto/
per lavorare insieme e permettere alla nascita di ritrovare il rispetto e la dignità che merita.
Nascere in Casa
Associazione di Genitori
per il Parto a Domicilio
www.nascereincasa.it
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