Il tributo di Venezia 80 a Liliana Cavani con il Leone d’Oro alla Carriera
La regista, che ha compiuto 90 anni, oltre a ricevere il meritato riconoscimento per la sua lunga e proficua carriera, presenterà Fuori Concorso a Venezia il suo nuovo film, ‘L’Ordine del tempo’
Mercoledi, 26/07/2023 - Non cessa di sorprendere la regista Liliana Cavani, classe 1933, che ha appena terminato il suo nuovo film, giusto in tempo per essere presentato Fuori Concorso all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che si svolgerà quest’anno dal 31 agosto al 9 settembre, presso il Lido di Venezia.
Il film, intitolato “L'ordine del tempo” è liberamente ispirato al volume dello scrittore e fisico Carlo Rovelli (Adelphi, 2017), dedicato ai misteri del tempo, e racconta del possibile incombere di una fine catastrofista sull’umanità. Fra i suoi interpreti Alessandro Gassmann, Claudia Gerini, Edoardo Leo, Ksenia Rappoport, Richard Sammel, Valentina Cervi, Fabrizio Rongione, Francesca Inaudi, Angeliqa Devi, Mariana Tamayo, Alida Baldari Calabria, Angela Molina.
Contestualmente quest’anno sarà assegnato alla Cavani, dal Festival di Venezia, il Leone d’Oro alla Carriera, un meritato e doveroso riconoscimento per una lunghissima carriera artistica al femminile, sempre controcorrente, in diversi ambiti cinematografici, dal documentario al lungometraggio, e non solo. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra, Alberto Barbera.
“Sono molto felice e grata alla Biennale di Venezia per questa sorpresa bellissima", ha affermato la Cavani, aggiungendo, in una intervista all’ANSA “Con Venezia ho un grande legame, vinsi nel 1965 con il documentario ‘Philippe Pètain. processo a Vichy’. Non ritirai neppure il premio, ero in vacanza molto lontano e stavo bene dove ero”.
Tanti i successivi riconoscimenti (tra cui il David di Donatello alla carriera nel 2012) ed i ritorni a Venezia con film originali e inattesi, quali ‘Francesco d’Assisi’ (1966), ‘Galileo’ (1968), ‘I cannibali’ (1969), fino a ‘Il gioco di Ripley’ (2002) e ‘Clarisse’ (2012). (Cfr. anche https://www.noidonne.org/articoli/i-90-anni-di-liliana-cavani-una-vita-per-il-cinema-asempre-meglio-che-lavorarea-19334.php)
“Protagonista tra i più emblematici del nuovo cinema italiano degli anni Sessanta – ha affermato Barbera - con un lavoro che attraversa oltre sessant’anni di storia dello spettacolo, Liliana Cavani è un’artista polivalente capace di frequentare la televisione, il teatro e la musica lirica con il medesimo spirito non convenzionale, e la stessa inquietudine intellettuale che hanno reso celebri i suoi film. Il suo è sempre stato un pensiero anticonformista, libero da preconcetti ideologici e svincolato da condizionamenti di sorta, mosso dall'urgenza della ricerca continua di una verità celata nelle parti più nascoste e misteriose dell’animo umano, fino ai confini della spiritualità. I personaggi dei suoi film sono calati in un contesto storico che testimonia una tensione esistenziale verso il cambiamento, giovani che cercano risposte a quesiti importanti, soggetti complessi e problematici nei quali si riflette l’irrisolto conflitto fra individuo e società. Il suo è uno sguardo politico nel senso più alto del termine, anti-dogmatico, non allineato, coraggioso nell’affrontare anche i più impegnativi tabù, estraneo alle mode, refrattario ai compromessi e agli opportunismi produttivi, aperto invece a una fertile ambiguità nei confronti dei personaggi e delle situazioni messe in scena. Una feconda lezione che è insieme di estetica e di etica, da parte di una protagonista del nostro cinema, che ne definisce la perenne modernità”.
Insieme alla regista, riceverà il Leone d’Oro alla carriera anche l’attore Tony Leung Chiu-wai che ha interpretato tre film Leoni d’oro a Venezia, ‘Città dolente’ (1989) di Hou Hsiao-hsien, ‘Cyclo’ (1995) di Tran Anh Hung e ‘Lust, Caution’ (2007) di Ang Lee, il quale ha dichiarato: “Sono colpito e onorato dalla notizia della Biennale di Venezia. Condivido idealmente questo premio con tutti i cineasti con cui ho lavorato. Questo riconoscimento è anche un omaggio a tutti loro”.
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