Libri - La storia di Kita Narea, brillante gallerista, che ama, soffre e rischia la vita
Mirella Mascellino Lunedi, 16/05/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2011
E sono creta che muta, i versi del poeta Giovanni Pennisi aprono e chiudono e danno il titolo al romanzo d’esordio di Mavie Parisi, vincitore della quarta edizione di ‘Pensieri d’inchiostro’. Biologa, con un curriculum da ricercatrice negli States, Mavie Parisi sceglie la scuola italiana diventando docente di Scienze matematiche alla secondaria di primo grado a Catania. Dichiara che al primo posto per lei c'è la scrittura, per vivere meglio. È la storia di Kita Narea, brillante gallerista, che ama, soffre e rischia la vita per la solitudine in cui sprofonda dopo l'abbandono del marito. L’elaborazione del lutto sarà un percorso difficile. Nonostante la sua vita sia ricca e piena di interessi è duro affrontarne una nuova senza il compagno e padre dei figli. Scopre la chat, una dimensione umana disperata di solitudini e infelicità quotidiane. Comincia la sua ricerca cieca di qualcuno con cui colmare il deserto emotivo in cui piomba il suo animo. Intreccia due relazioni con uomini che sembrano placare il suo tormento, ma solo apparentemente. Il vuoto prende il sopravvento. Affoga il suo disagio nell’alcol. La partenza dei figli col padre acuisce il suo dolore, risvegliandole la coscienza. Capirà che l’incontro con gli uomini è solo nel corpo. L’anima rimane tormentata e sola. L’illusione fugace di domare la sua inquietudine la mette in crisi. L’abisso in cui precipita le restituisce la speranza e la vita: se stessa, i figli e il lavoro.
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