Il telefono che aiuta gli uomini a chiudere con la violenza
Parla con noi, il progetto di Donna e Politiche Familiari per gli uomini che vogliono cambiare. Si comincia con una telefonata: 371.35.64.730.
Martedi, 12/12/2017 - “Parla con noi è un progetto innovativo perché punta a dialogare direttamente con gli uomini violenti offrendo loro possibilità di modificare i comportamenti e l’idea delle relazioni con le donne che hanno introiettato. La linea telefonica dedicata (371.35.64.730) è uno strumento di facilitazione dei contatti”. Teresa Dattilo, Psicologa e Psicoterapeuta; è presidente dell’Associazione Donna e Politiche Familiari, che presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma da anni opera come Centro di sostegno psicologico e legale integrato. Le abbiamo chiesto maggiori informazioni alla vigilia della presentazione di ‘Parla con noi’ , che è prevista per giovedì 14 dicembre (Casa Internazionale Donne di Roma).
“Parla con noi riprende ‘Colpire non è virile’, primo progetto di intervento-ricerca del 2010 sul territorio romano rivolto agli autori di violenza, apprezzato e lodato dalle Istituzioni ed in particolare dalle Forze dell’Ordine e dal Tribunale Giudiziario di Roma, per il carattere innovativo ed efficace dell’intervento, strutturato secondo modelli clinici e di ricerca validati e mirato alla prevenzione della recidiva”.
Quali sono gli obiettivi del progetto?
L'obiettivo generale che abbiamo è individuare gli uomini che si rendono disponibili a rivedere il loro comportamento, a mettere in discussione alcuni modi di pensare e ad introdurre dei cambiamenti nel loro modo di agire. In questo senso ‘Parla con noi’ si propone di recuperare gli uomini autori di violenza contro le donne partendo dall’elaborazione del comportamento violento e cercando di arrivare ad una maggiore consapevolezza dei fattori che lo scatenano. La strada che percorriamo è finalizzata a potenziare: gli strumenti cognitivi di riconoscimento, la modulazione delle emozioni scatenanti e la sostituzione dei comportamenti violenti con comportamenti relazionali più adeguati quali il dialogo e il riconoscimento della donna come soggetto alla pari.
Con quali strumenti opererete?
Il progetto prevede l’attivazione di una linea telefonica cui gli uomini possano rivolgersi per un primo contatto attraverso cui elaborare una prima richiesta di aiuto e contenimento del comportamento violento. La linea telefonica è propagandata attraverso una locandina con delle domande stimolo: Ti capita di umiliare le persone a cui vuoi bene? ti è successo di fare del male a delle persone a te care? etc....in cui l'autore di violenza possa identificarsi. L’approccio è di tipo psicoeducativo. Si prevedono colloqui individuali finalizzati alla valutazione del rischio di recidiva e alla canalizzazione verso l’attività terapeutica di gruppo. Altra attività prevista è la somministrazione del test SARA, per la valutazione del rischio di recidiva e la raccolta dati relativi al comportamento violento. Infine, e molto importante, c’è l’attivazione di un gruppo terapeutico che permetta di elaborare gli stereotipi culturali alla base del loro comportamento e le emozioni ad esso correlate, di acquisire maggiore competenza nella regolazione della rabbia, sostituendo modelli di comportamento aggressivi con modelli di interazione paritari tra uomini e donne.
Nel progettare questa iniziativa a quali tipi di uomini avete pensato e in che modo vi muoverete?
Il progetto è rivolto a tutti gli uomini, perché la violenza domestica è trasversale a tutte le classi sociali, le età, le culture. Può chiamare chiunque si renda conto di avere un problema nella gestione della rabbia nella vita di coppia e/o familiare. Faremo un grandissimo lavoro di rete sul territorio romano e nel Lazio, anche con l’aiuto di tutte le realtà formali ed informali che lavorano contro la violenza domestica. Pensiamo anche alle questure, ai carabinieri, ai tribunali, ai pronto soccorso, ai servizi sociali, ai centri di salute mentale, etc.
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