Il suolo è terra, è donna. Tradizionalemnte, da quando la nostra specie è diventata pressochè stanziale, sono state soprattutto le donne ad occuparsi dei campi e degli orti. Per secoli e per millenni l'agricoltura tradizionale ha preservato il suolo ma nell'ultimo secolo abbimo visto il suo impoverirsi o addirittura la sua scomparsa. Pratiche agricole dissennate hanno messo a repentaglio un bene indispensabile, capace di nutrire il pianeta. Il 2015 è l'Anno Mondiale del Suolo, l'evento dovrebbe far riflettere e farci capire che noi siamo un prodotto della vita e della natura, se impoveriamo od eliminiamo un pilastro fondamentale della biosfera ci facciamo del male. Molti di noi pensano al suolo come ad un supporto inerte in realtà è un ecosistema che respira, assimila, dematerilizza ed accumula. Il suolo nasce, si sviluppa ma può anche morire o scomparire. Una moltitudine di esseri viventi lo abita, si tratta spesso di esseri viventi microscopici ma presenti in numero molto elevato. E' mondo di confine tra la litosfera, la scorza rocciosa del pianeta, e l'atmosfera e in esso coesistono componente minerale, aria, acqua, materia biologica. Non è una risorsa rinnovabile, ci vogliono almeno cinquecento anni per formare un suolo coltivabile ma con interventi umani distruttivi o a causa di eventi climatici catastrofici può scomparire in tempi brevissimi. Funziona da cerniera tra mondo della materia biologica e mondo inorganico: è nel suolo che l'azoto biologico, costituito soprattutto da sotanze proteiche, viene degadato fino ad azoto gassoso e rimandato nell'atmosfera o trasformato in composti nitrici assimilabili dalle piante. Anche il ciclo del carbonio è equilibrato: il carbonio che entra nel mondo dei composti biologici con la fotosintesi è per lo più uguale a quello che dal mondo biologico ridiventa inorganico con la respirazione e la bioriduzione operata nei suoli. Se non ci fossero questi fenomeni di mineralizzazione la superficie terrestre sarebbe ricoperta da uno strato di materia organica indecomposta che non permetterebbe alle radici delle piante di assimilare la materia minerale; senza vita vegetale quasi tutte le reti alimentari sarebbero senza sostentamento. Nella parte più superficiale del suolo, ricca di materia organica, è presente una grande biodiversità di specie : in un metro quadrato vivono più di duecentosessanta milioni di individui dalle più diverse forme appartenenti agli artropodi, ai vermi, ai molluschi, ai protisti, ai funghi, alle alghe, ai procarioti. Il numero dei batteri è impressionate, in un grammo di suolo sono mediamente presenti duecento milioni ed assieme ai funghi microscopici operano quelle preziose trasformazioni di mineralizzazione, di riconversione degli elementi. Nel suolo è soprattutto l'humus che alimenta le piante fornendo attraverso una mineralizzazione lenta e controllata le sostanze minerali necessarie alla crescita, la sua evoluzione segue, come per le piante, i ritmi stagionali: in primavera ed estate la combustione di materia organica è più veloce, nelle stagioni fredde rallenta. Le piante poi consolidano e proteggono la superficie del suolo dall'erosione vivendo nella zona di contatto tra due mondi: le radici si ancorano al suolo, si sviluppano verso il basso, ancorano le particelle; le foglie cercano il cielo, l'atmosfera da cui assorbono il carbonio inorganico sotto forma di anidride carbonica e la luce del sole la cui energia trasformano in forma chimica. Le piante vivono di quattro sostanze: acqua, suolo, aria e luce che elaborano sostenendo tutti gli esseri viventi del pianeta. I loro sistemi di ancoraggio sono straordinari, nel loro percorso sotterraneo trovano spesso ostacoli in tal caso si contorcono, avvolgono l'ostacolo, assumono forme strane e bizzarre; se le radici di dimensioni maggiori ci stupiscono per la loro forza e tenacia, quelle sottilissime, avvolte da peli radicali assorbono delicatamente l'acqua e le sostanze nutritive diventando con il suolo una realtà di scambio, producono acidi organici che rendono solubili le componeti saline del suolo, vivono in simbiosi con funghi e batteri permettendo quelle trasformazioni dinamiche ed equilibrate che rendono la vita possibile e colorata di biodiversità. La cementificazione, l'erosione, il disboscamento selvaggio, pratiche agricole che non proteggono il suolo dall'erosione e quelle che lo avvvelenano e non favoriscono il suo naturale equilibrio non sono pensate per un'economia sostenibile, per la dignità dell'uomo e la bellezza del pianeta.
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