Un 8 marzo di pace - Strumenti e pratiche politiche delle donne per salvare il pianeta e per un futuro di giustizia e solidarietà
Providenti Giovanna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2008
Quest’anno alcune di noi festeggiano l’8 marzo in India, come partecipanti del Summit internazionale di Japur (6 / 10 marzo) “Making Way for the Feminine: for the benefit of the world community” (dare spazio al femminino per il miglioramento della comunità mondiale) organizzato dal Global Peace Initiative of Women (GPIW) con la presenza di leader politiche, religiose e della società civile. Obiettivo dell’iniziativa è trovare parole chiave, strumenti e pratiche politiche rivolte alla realizzazione di significativi cambiamenti a vari livelli della società attraverso il rafforzamento della partecipazione femminile.
Tra i vari argomenti di riflessione vi è il modo in cui una leadership di donne può fare la differenza in ambito politico, religioso ed economico per contribuire alla trasformazione sociale. La domanda è: cosa possono fare le donne per portare la comunità globale verso una società meno violenta, più rispettosa dei bisogni di poveri, bambini e giovani, e più sensibile ai problemi dell’ambiente?
A partire dall’affermazione che non basta rivendicare una maggiore rappresentanza delle donne nei posti di potere, il GPIW convoca donne religiose politiche e intellettuali a riflettere su come oggi possano intendersi i “feminine principles”: che cosa è innato e cosa dovuto a condizionamenti sociali? Quali sono le qualità “femminine” che vale la pena recuperare per guidare il mondo verso una differente direzione?
Persuase che nel mondo non vi potrà essere equilibrio e pace fino a che le donne saranno represse, violentate e trattate come oggetto sessuale, e fino a quando la terra continuerà ad essere abusata e degradata, le organizzatrici del summit si propongono di cercare modalità per contribuire all’aumento di una maggiore consapevolezza ed al riequilibrio dello sbilanciamento di genere, causa non trascurabile di conflitti, malattia, povertà e inquinamento.
Il summit “Making Way for the Feminine” si propone di continuare il lavoro intrapreso cinque anni fa a Ginevra quando più di seicento donne leader si sono riunite al Palazzo delle Nazioni prendendo l’impegno di un nuovo sforzo di pace e fondando il “Global Peace Initiative of Women”. Da allora l’organizzazione, che lavora in partnerariato con le Nazioni Unite, è molto cresciuta realizzando progetti e interventi rivolti a favorire gli sforzi delle donne a livello locale in aree represse o in guerra.
Il programma del GPIW è favorire il cambiamento e lo sviluppo a partire dal basso e rivolgersi al cambiamento non soltanto a un livello politico, ma anche in quello della percezione individuale e collettiva: per “iniziare a pensare, agire ed essere un unica famiglia globale, apprezzando la parità di tutti i membri, lavorando verso il tanto necessario equilibrio di Est ed Ovest, Nord e Sud, Mascolino e Femminino”.
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