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Il senso del presente (ora e qui) nella poesia di Iole Chessa Olivares

Il senso del presente (ora e qui) nella poesia di Iole Chessa Olivares

Due intense liriche, Sconfinare ed Il singhiozzo della mente, della Poetessa Iole Chessa Olivares che rivelano la sua interiorità più profonda

Venerdi, 18/10/2013 - Il senso del presente (ora e qui) nella poesia di Iole Chessa Olivares



SCONFINARE

Alle spalle

la ricerca di senso

i suoi pezzi sparsi

messi insieme

per il lusso della mente.

Ora

no alla voglia di casa

no al suo tepore

Ora sconfinare

tra parole dormienti

alleanze randage

fuggevoli accordi negati

inquietare di sfide

il “quasi inutile”

da parte a parte

con cuore disobbediente

fino all’orlo preciso

invulnerabile al pentimento.



Iole Chessa Olivares



IL SINGHIOZZO DELLA MENTE



Sale improvviso

il singhiozzo della mente

sale in delirio

fino all’oscura bruciante

follia

s’accomoda incolpevole

in un assolo

che perde la rotta.

Qui cade il sasso

qui s’allargano i cerchi

in un diluvio di partenze

e forse da lontano

urtano l’angelo

lungo il frusciare delle piume

sul confine degli addii.

Qui non c’è dolcezza

che giunga all’anima

o che porti prima del tempo

un po’ di rugiada al cuore.

Con molte lame vaga la notte

a cadenza di schianti, bisbigli

senza il pizzico

di una sensata stella.

Qui consumata d’innocenza

una prigione di fantasmi

arranca alla gogna nell’aria

e contro il buio soltanto suo

come può cospira

per un cielo in più

ogni volta…naufragando.



Iole Chessa Olivares



In queste due intense liriche, la Poetessa Iole Chessa Olivares percepisce con lucida coscienza la dimensione del presente espressa dalla ripetizione all’inizio del verso dall’avverbio di tempo “Ora” (contrapposto all’espressione “Alle spalle”) nella prima lirica e dall’avverbio di luogo “Qui” nella seconda. Siamo nel presente dove si insinuano i pericoli degli steccati della mente (protagonista in entrambe le poesie) con i suoi bruschi sobbalzi e le sue intermittenze. Si parla di “confine” (nella prima lirica) ma soprattutto di “naufragio” (nella seconda lirica). La metafora del naufragio riconduce il lettore al desiderio di abbandono e di lasciarsi andare della Poetessa.

La poesia testimonia il cambio di rotta di Iole: se ieri la mente cercava e ordinava il senso delle cose e del reale, se ieri erano le pareti domestiche a dare sicurezza, “ora” è altrove quel senso (la “mente” si oppone alla “follia”). E’ in una serie di termini ed espressioni significative e spiazzanti quali “alleanze randage”, “fuggevoli accordi negati”, “sfide inquietanti”, il “quasi inutile”. E’ insomma il regno del “cuore disobbediente”, pronto a “sconfinare”: la mente cede il posto all’abbandono fino a “perdere la rotta”.

Ora è tempo di varcare una frontiera, la frontiera della ragione. Bella la metafora del “nido”, che indica la “casa” (parola alla quale rimanda) col suo tepore al quale si oppone il desiderio di rompere gli argini per andare incontro all’ignoto. Secondo Bachelard, la casa significa l’essere interiore; la casa è anche un simbolo femminile, con il senso di rifugio, di madre, di protezione, di seno materno.

Il confine è sempre più un luogo e un tempo interiore da cui nasce un potente insieme di immagini e metafore.

I confini, i limiti, le zone d’ombra e di passaggio (fino ad arrivare alla follia della seconda lirica) devono essere resi visibili tramite una scritture che “dice - testimonia – le cose oscure”.



Fausta Genziana Le Piane

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