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Il ruolo paterno

Il ruolo paterno

Leggere l’albero -

Baldassarre Bruna Lunedi, 31/01/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2011

Cara Bruna,

sono il papà di una bambina di otto anni, molto vivace, ma spero nella norma. Da circa due anni mia moglie ed io siamo separati. Purtroppo erano liti continue, mentre ora sembra che le cose siano migliorate, nonostante gli impegni di lavoro che assorbono entrambi. Con la separazione, la mamma deve svolgere maggiormente il suo ruolo, mentre prima ero io a fare un po’ troppo anche da mamma…Volevo sapere che pensi di questi alberi.

Francesco



Caro Francesco,

mi colpisce molto ciò che riferisci rispetto al ruolo materno… È ovvio che i ruoli siano, soprattutto nella nostra epoca, molto cambiati rispetto alla classica famiglia patriarcale. Nonostante la realtà oggettiva di una condivisione e alternanza dei ruoli, la tua puntualizzazione potrebbe evidenziare delle aspettative mancate rispetto al modello di donna. Solitamente è la mamma a fornire la forza vitale al bambino, almeno fino alla separazione tra sé e il mondo esterno. La mamma, in quanto è lei che lo porta in grembo e condivide con il neonato il delicato processo di individuazione-separazione. Quando un papà riferisce comunque di comportarsi da “mamma” occorre riflettere sul profondo significato che ha per lui l’amore materno. Potrebbe trattarsi di assolvere a compiti di accudimento e gestione della vita tipicamente “femminili”. Può accadere che una persona, sotto stress o all’interno di un conflitto si senta improponibile e sfoci inevitabilmente in un comportamento simmetrico e complementare a quello del partner. La separazione è un modo di elaborare il proprio cammino interiore, ma i figli restano la parte di ogni genitore che ormai si è staccata, e comunque bisognosa di rispetto, di cure. Due alberi proprio come due genitori ancora uniti! Uno, più maschile, quello di destra, e l’altro più aggraziato, ma anche più bisognoso di protezione. La chioma è come una pelle che avvolge il tutto e l’elemento prevalente è della copertura, quindi della chiusura. Il fusto e i rami di un albero costituiscono l’essenza della persona e i rami sono come degli arti, un Io sociale Nell’albero maschile c’è il senso della forma e della gentilezza. L’essenza della persona è sfiorata dal trauma (i traumi riscontrabili dal tronco negli anni: 3, 3 e mezzo, 6 e mezzo, 7 e mezzo), che si scorge nei rami quasi recisi, come piccole mani in cerca di aiuto, esperienze del passato che la bambina porta con sé, soprattutto in relazione a un vissuto di perdita della figura paterna.

 



(31 gennaio 2011)

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