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Il riordino dei consultori e dei servizi per la salute della donna

Il riordino dei consultori e dei servizi per la salute della donna

I risultati della Tavola Rotonda organizzata da AGITE e SMIC in occasione del loro II Congresso Nazionale

Giovedi, 24/11/2011 -
Roma, 24/11/2011



Si è svolta oggi a Roma la Tavola Rotonda che ha aperto il II Congresso Nazionale dell’Associazione Ginecologi e Ginecologhe del Territorio (AGITE) e della Società Medica Italiana di Contraccezione (SMIC) dal titolo “La Ginecologia e l’Ostetricia nel Territorio: prevenzione, clinica, integrazione”, in programma fino al prossimo 26 novembre.

La tavola rotonda ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo medico e politico, oltre ad operatrici e operatori, giornalisti e rappresentanti della società civile, che si sono confrontati sul tema oggetto del dibattito: “Il riordino dei Consultori e dei Servizi per la salute della donna”, a distanza di 36 anni dalla promulgazione della legge 405/1975 che istituiva i Consultori familiari. Oggetto dell’incontro il riordino dei diversi Servizi socio-sanitari che svolgono un ruolo importante per la salute riproduttiva e la prevenzione oncologica della donna, oltre al ruolo dei Consultori, che scontano nelle diverse Regioni una disomogenea dirigenza nei Servizi, poca uniformità gestionale, scarsa comunicazione tra strutture territoriali e ospedaliere, e sono stati di recente oggetto di attacchi socio-economici, organizzativi e legislativi attraverso proposte di leggi regionali controverse, come avvenuto in Lazio e Piemonte.

Finalizzata ad un confronto mirato a dibattere gli aspetti della professione ginecologica territoriale, il ruolo dei Consultori e degli ambulatori pubblici e privati, incoraggiando una formazione specifica accompagnata da uniformità di azione ed organizzazione, la Tavola Rotonda ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei senatori Ignazio Marino (Pd) e Claudio Gustavino (UdC), oltre all’on. Benedetto Fucci (PdL), che hanno sottolineato la necessità di una razionalizzazione ed ottimizzazione del Sistema Sanitario Nazionale, incentrata sul trasferimento di risorse verso i territori, su una maggiore comunicazione tra società scientifica, mondo delle professioni e istituzioni, e sulla promulgazione di strumenti normativi che tengano conto delle necessità evidenziate dagli esperti ed in particolare dagli operatori sanitari.

Tante le proposte concrete lanciate nel corso del dibattito, tra cui la piattaforma programmatica per l’aggiornamento della missione dei consultori e il loro riordino, presentata dal presidente di AGITE Giovanni Fattorini, e articolata in cinque punti. Tra questi, la caratterizzazione della rete consultoriale all’interno delle AUSL come Unità Operative Complesse, dirette da figure dirigenti di II livello del comparto sanitario; la creazione di Centri di Ginecologia preventiva capaci di erogare prestazioni ginecologiche più complesse e attività di pronto soccorso; la revisione del tempario previsto per le prestazioni di specialistica ginecologica; il riconoscimento e l’estensione della funzione didattica, formativa e di tutoraggio delle strutture territoriali, accanto ad Università e Ospedali di Insegnamento. Infine, la richiesta di aggiornamento permanente del P.O.M.I. (Progetto Obiettivo Materno Infantile) per omogeneizzare l’erogazione di servizi, anche attraverso l’istituzione presso il Ministero della Salute di una Consulta Nazionale sulla salute della donna e l’applicazione nei territori (Consultori e pediatria di libera scelta) dei 10 punti di azione proposti dall’ex ministro Fazio e firmati come accordo tra Stato e 21 Regioni.

Tra i numerosi interventi degli esponenti delle società scientifiche, anche quello del Presidente della SIGO (Società Italiana Ginecologia e Ostetricia) Nicola Surico, che ha sottolineato la necessità di “strumenti di comunicazione tra strutture ospedaliere e territori” e l’urgenza di dover inserire nel percorso formativo dei ginecologi specializzandi, accanto ad universitari e ospedalieri, anche i medici ginecologi del territorio, inteso come Consultori ma anche come ambulatori specialistici. Surico ha portato ad esempio pratico la Regione Piemonte, dove questo già avviene. Dello stesso avviso Vito Trojano, presidente AOGOI, che ha invitato ad “andare oltre le nostre associazioni per dialogare efficacemente con le istituzioni”, alle quali “chiediamo indirizzi programmatici omogenei e validi per tutte le Regioni”. Antonio Chiantera, Segretario AOGOI (Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani), ha inoltre reso noto che il XX Congresso Mondiale della FIGO (International Federation of Gynecology and Obstetrics) si svolgerà quest’anno per la prima volta in Italia, con un appuntamento ospitato a Roma nell’Ottobre del 2012.

Giuseppe Nielfi, sindacalista dei Ginecologi convenzionati SUMAI, ha rimarcato nel suo intervento la differenza tra poliambulatori e Consultori, e la necessità di una corretta gestione di entrambi. Carmine Gigli, sindacalista FESMED, ha invece proposto l’utilizzo di una cartella ginecologica e ostetrica comune in tutta Italia, con la conseguente libertà di movimento inter-regionale per le pazienti, sottolineando le difficoltà di contrattazione con 21 diversi sistemi regionali.

Alla tavola rotonda ha preso parte anche Rosella Giangrazi, in rappresentanza dell’Assemblea permanente delle donne di Roma, nata in seguito alla proposta di legge Tarzia per la riforma dei Consultori familiari, che ha posto l’accento sulle pericolose ripercussioni che l’approvazione di questa legge avrebbe, tanto sulla qualità della vita delle donne e dei loro diritti sessuali e riproduttivi, quanto sulla composizione stessa del personale presente all’interno dei Consultori. Dello stesso tema ha parlato anche Elena Ribet, giornalista della testata Noi Donne. La Consigliera di parità della Provincia di Latina, Stefania Pascucci, ha rimarcato invece nel suo intervento la scarsa presenza di relazioni femminili, sottolineando come la situazione in Lazio sconti gravi carenze organizzative. Vitadidonna, portale molto conosciuto ed utilizzato dalle donne italiane, che conta circa 600mila contatti al mese, ha parlato con la voce di Gabriella Pacini, che ha fatto rilevare la necessità di coinvolgere le ostetriche in tutto quello che riguarda la riproduzione femminile e l’organizzazione dei servizi territoriali.

Il Convegno, ospitato negli spazi dell’Atahotel Pamphili di Roma, proseguirà fino al 26 novembre. Il programma completo è disponibile sul sito www.agite.eu




Ufficio Stampa

Cecilia Dalla Negra

ceciliadallanegra@gmail.com

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