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Il Ricordo fa paura

Il Ricordo fa paura

Pier Paolo Pasolini da fastidio ai fascisti? Questo dimostra che il suo messaggio è più attuale che mai!

Venerdi, 01/04/2016 - Per chi conosce solo il tuo colore, bandiera rossa,

tu devi realmente esistere, perché lui esista:

chi era coperto di croste è coperto di piaghe,

il bracciante diventa mendicante,

il napoletano calabrese, il calabrese africano,

l'analfabeta una bufala o un cane.

Chi conosceva appena il tuo colore, bandiera rossa,

sta per non conoscerti più, neanche coi sensi:

tu che già vanti tante glorie borghesi e operaie,

ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli



Pier Paolo Pasolini, La religione del mio tempo, 1961



 Bisogna essere totalmente ignobili per infierire sul ricordo di una persona morta. Ma le “grandi” persone fanno paura perché il loro messaggio resta vivo. Le parole non muoiono e se 40 anni dopo l’assassinio dell’Uomo, del Poeta, del Comunista qualche piccolo verme si prende la briga di oltraggiare la sua memoria con gesti vigliacchi e frasi xenofobe vuol dire una sola cosa: quell’Uomo, quel Poeta, quel Comunista ha ancora voce in capitolo. I fascisti di Militia invece hanno solamente azioni vandaliche da compiere perché sono il nulla. Devono stare attenti solo a una cosa: il mondo sta andando alla deriva e di poveri ce ne sono sempre di più. Prima o poi decideranno che è ora di risorgere. Io non sono in grado di conoscere il colore delle loro bandiere ma di certo non sarà nero. Il nero si indossa a testa bassa, per nascondersi nel buio e infierire sulla memoria di Uomini Grandi. Nemmeno bruciando i libri nelle piazze si può però cancellarne il messaggio ed il fuoco di quelle parole ha il colore della vita…

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