Mercoledi, 17/10/2018 - Sabato scorso per una grave malattia è scomparsa Bia Sarasini. Femminista e giornalista, negli anni ‘90 è stata una figura importante della redazione di Noi Donne come redattrice e dal 1995 al 2000 come direttora.
È proprio di quegli anni ‘90 il ricordo più vivo che conservo di lei nel percorso che abbiamo condiviso, in differenti ruoli, nella gestione del giornale e sempre alle prese con problemi finanziari e con la crisi di un panorama e un “mercato” politico cui Noi Donne era legato.
Tra la fine del 1999 e l’inizio del 2000 la situazione precipitò costringendo il giornale e la cooperativa a passaggi dolorosi ma inevitabili: lasciammo la sede storica di Via Trinità dei Pellegrini e si azzerò la struttura interna.
Una fase era definitivamente conclusa e, dopo un impegnativo risanamento finanziario, un nuovo inizio per il giornale fu successivamente possibile con un diverso assetto più sostenibile che provava a misurarsi con un contesto in rapida evoluzione anche tecnologica. Indimenticabile la sua passione per i libri e i suoi articoli sempre di particolare spessore. In redazione si parlava molto di libri letti e da leggere, ma anche di film e spettacoli, visti e da vedere. Venendo da un’esperienza di un gruppo cattolico di sinistra, Bia introdusse anche una attenzione nuova su quel mondo, sempre e comunque dal punto di vista delle donne.
Ricordo una originale copertina per un 8 marzo in cui appariva una evanescente suora con un pallino di mimosa. Se ne discusse molto. La dimensione culturale di Noi Donne diventò in quegli anni un asse centrale e caratterizzante del giornale, con un aumento di spazi e rubriche dedicate. Una vivacità culturale aperta ai punti di vista “femministi”, sensibilità che favorì rapporti e legami di Noi Donne con un mondo con cui Bia è rimasta legata negli anni successivi, partecipando ad esperienze di gruppi e di produzioni editoriali.
In forza di quelle relazioni Noi Donne partecipò come soggetto promotore alla straordinaria giornata “La prima parola e l’ultima”, che per la prima volta vide insieme le diverse anime del mondo delle donne.
Mi piace ricordare così Bia Sarasini, in una bella giornata in cui il nostro giornale era protagonista di un grande evento. Nella bella Piazza di Siena da noi allestita con stand c’era una marea di donne fiere della possibilità di esprimere la partecipazione come loro la intendevano. Sento ancora la gioia che attraversa la piazza insieme alle note dell’indimenticabile concerto di musica jazz.
Costanza Fanelli
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