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Il reato di stalking non si estingue per denaro. Intervista alla senatrice Francesca Puglisi

Il reato di stalking non si estingue per denaro. Intervista alla senatrice Francesca Puglisi

Il reato di stalking non rientra più nel novero delle pene sottoposte a giustizia riparativa. Decisiva la posizione della commissione di inchiesta sul Femminicidio, presieduta dalla Senatrice Francesca Puglisi

Mercoledi, 11/10/2017 - La serenità di una persona, la sua vita in libertà non vale 1.500 euro o qualunque altra somma di denaro.



Non ha prezzo.



È questa la maggior evidenza sottolineata con l’operazione legislativa – a ben vedere decisiva – della Senatrice Francesca Puglisi (PD), presidente della commissione di inchiesta sul femminicidio.



Puglisi ha presentato un emendamento all’articolo 162 – ter della Legge 23 giugno 2017, n.103 – legge che determina modifiche al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario - nel punto in cui si introduce la possibilità di estinguere i reati per effetti di riparazione, pagando una somma di denaro.

L’emendamento comporta l’integrazione di una singola frase all’articolo 162 – ter del Codice Penale: “Le disposizioni del presente articolo non si applicano nei casi di cui all’articolo 612-bis”, quello relativo i reati di stalking.



Senatrice come è nata l’urgenza di un intervento tanto tempestivo?

“Come commissione d’inchiesta abbiamo accolto le istanze dei sindacati che denunciavano giustamente il rischio di vedere sfumare l’integrità della tutela per un reato tanto invasivo nella vita delle donne, ma anche degli uomini. L’emendamento era già pronto a primavera. Abbiamo analizzato la nuova riforma penale ed abbiamo colto il problema relativo il reato di stalking, cercando la soluzione”.



Un intervento subito bene accolto; d’altra parte anche necessario…

“Il Ministro Orlando ha personalmente accolto con favore l’eccezione proposta dall’emendamento, depositato già prima della pausa estiva. Non può esistere giustizia riparativa in relazione a reati di natura così molesta e profondamente persecutoria. La buona notizia dell’immediato parere favorevole è stata una grande soddisfazione”.



Un strada, quella dell’emendamento, che si è rivelata vincente sulle lungaggini burocratiche…


“Abbiamo molto ragionato sulla strada da intraprendere per favorire l’iter più agile alla modifica: inizialmente abbiamo pensato ad un disegno di legge dedicato, il nostro obiettivo era, ed è, eliminare lo stalking dal novero delle pene sottoposte a giustizia riparativa. Certamente l’iter dell’emendamento è andato a segno con più velocità. E ne siamo tutti molto felici”.



C’è ancora molto da fare, anche sotto diversi altri fronti.


“Il nostro lavoro in commissione continua e passa in primis per il sostegno alla legge per la tutela agli orfani di femminicidio. Speriamo si accelerino i tempi per una norma complessa quanto necessaria”.



Il reato di stalking, introdotto nella legislazione italiana solo nel 2009 consiste nel “molestare ripetutamente una persona, provocando nella vittima un continuo stato di ansia o di paura, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita”.

Dati alla mano, la situazione fotografata in una recente inchiesta de L’Espresso è questa: “Secondo uno studio dell'Istat, pubblicato nel 2016, il 21,5 percento delle donne fra i 16 e i 70 anni, pari a 2 milioni e 151 mila, avrebbe subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell'arco della propria vita. Quasi il 10 percento quelle che sono state vittima di stalking “grave”, mentre sarebbero circa 2 milioni e 300mila le donne che nell'arco della propria vita hanno subito comportamenti persecutori da persone diverse dagli ex partner. I dati del ministero dell'Interno confermano che dall'entrata in vigore della nuova norma nel 2009, le denunce sono aumentate anno dopo anno, fino a stabilizzarsi a partire dal 2014”.



La decisione di eliminare lo stalking dal novero delle pene sottoposte a giustizia riparatrice si è resa ancora più necessaria dopo che a Torino, pochi giorni fa, in un contesto di primissima applicazione della nuova causa di estinzione del reato ha trovato attuazione la norma. Un’accusa di stalking era quindi caduta per una cifra di 1.500 euro di risarcimento alla vittima. Vittima che in tal caso non ha avuto merito nella scelta del giudice che ha potuto accettare l’estinzione a prescindere dal parere della persona offesa.

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