Mercoledi, 05/06/2013 - Rispetto ad altre insane abitudini di alcuni nostri politici la storia del professore universitario di Urbino sembrerebbe innocua, una storia d’altri tempi, ma il Senato Accademico ha ritenuto opportuno sanzionare il docente, e allora verrebbe da pensare che i diritto non ci sia, non tanto d’infatuarsi a sessant’anni, quanto di dichiararsi in modo a dir poco inopportuno. Da studentessa ho sempre pensato che l’ambito scolastico dovesse essere “protetto”, uno spazio dove i ruoli fossero chiari, pubblici, trasparenti, nel senso che un professore non dovesse mai utilizzare il pubblico -dove tra l’altro era pagato-, per scopi privati. Ai miei tempi non esisteva il reato di stalking e alcuni (mai come ora) approfittavano dello spazio pubblico per scopi privati. Qualche volta capitava pure che una studentessa perseguitasse un giovane professore! Forse era un modo per dimostrare parità di diritti nell’esercitare una forma di potere… Ci sono due aspetti controversi in questa storia apparentemente “innocua” e sono, da quanto si scrive, l’unilateralità della passione che indicherebbe, tra l’altro, la mancanza di differimento e di senso di realtà. Perché mai un anziano signore (per una ragazza già al di là del vissuto edipico che caratterizza fasi precedenti della vita), dovrebbe essere più attraente di un bel fidanzatino coetaneo? Questo si sarebbe dovuto chiedere il professore prima di esercitare una certa forma di potere che è stata la sua “innocua” dichiarazione. Al potere si risponde con la sottomissione o con la contrapposizione e i giovani hanno scelto la seconda via, quella più consona alla loro età. Speriamo soltanto che non succeda come a Pinocchio che fu condannato per riferire la verità!
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