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Il processo formativo e conoscitivo

Il processo formativo e conoscitivo

I nostri figli / 7 - Settimo appuntamento con l'interpretazione dei disegni dei bambini

Baldassarre Bruna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2007

I primi disegni del bambino rispecchiano il suo ondeggiare senza un orientamento tra dentro e fuori, quasi come in uno stato di sonno sia di giorno che di notte. Verso il terzo anno di età, con i cerchi e le rette tracciati con una precisa intenzione, vengono tradotti graficamente i processi vitali formativi che lavorano nel suo organismo. La natura del colore tocca l’anima del bambino, che diventa creativa, per esprimere gli stati stessi dell’anima. Dopo il quinto anno assume un’importanza rilevante l’ambiente esterno. I fatti della vita quotidiana spostano l’interesse verso l’esterno del proprio corpo e dei propri processi vitali. La fantasia che intesse il disegno infantile evidenzia il connubio tra memoria ed esperienza, nel senso che l’esperienza interiore si trasforma in rappresentazione figurativa. È la nascita della narrazione e dell’illustrazione. Dal punto di vista cromatico, il bambino inizia a sperimentare i colori e ad osservare che cosa accade mescolandoli. Il colore diventa forma. Il bambino fonda i suoi disegni su contenuti rappresentativi e ciò che è stato percepito diventa immagine figurativa da usare e ripetere all’occorrenza. Si può parlare di assetto immaginativo. Dall’ampliamento del tema della casa nasce l’amore per la tecnica e il treno può diventare come un’insieme di case.
L’immaginazione del bambino è collegata con la percezione dei suoi processi vitali. Ci sono diversi passaggi che segnano la sequenza grafica nella conquista formale. Inoltre, sono svariati i processi che danno impulso al disegnare. Si possono distinguere almeno tre elementi che provengono da tali processi: uno formale, uno ritmico e uno volitivo. Intervengono diversi piani di lavoro, come la linea, il colore, la descrizione illustrativo-oggettiva.
Dall’impegno inconscio del bambino di condurre i suoi organi vitali verso una prima maturazione funzionale attraverso i disegni, s’incontra la possibilità concreta di trovare le condizioni favorevoli per formare la sua buona salute in uno spazio vitale conforme. La caratteristica di una buona salute non è un fattore ereditario, ma può esserlo la disposizione a formarla in determinate condizioni, e dopo l’età scolare il bambino raggiunge quella formazione dei suoi organi vitali, tale da stabilizzarsi per il resto della vita. La formazione del sistema ritmico, relativo alla fine del settimo anno, segna la fine della prima infanzia, con l’inizio di un nuovo corpo, definito corpo vitale. Dal punto di vista fisiologico tale periodo è preceduto dalla trasformazione della respirazione diaframmatica alla respirazione toracica. Attraverso il disegno, ogni bambino nei primi sette anni, illustra la propria biografia, da prima di nascere in poi: la spirale, la forma testa-piedi, la scala sotto forma di colonna vertebrale, la casa che rappresenta l’edificio corporeo del bambino, con finestre che sembrano occhi. Il processo vitale che caratterizza il secondo settennio della vita del bambino, costruisce gli organi fisici nello stesso modo in cui crea i disegni. Per la comprensione dei disegni dei bambini è importante una panoramica sullo sviluppo spazio-temporale di quello fisico generale, partendo dallo stadio embrionale.
Con la fine della prima infanzia si affievolisce la produzione, la freschezza e la vivacità del grafismo, perché le sue forze sono sottratte alla conclusione di un processo. Alla pausa artistica corrisponde una maturazione funzionale dei processi vitali, che porterà il bambino a una differente forma di creatività, di gioco, di fantasia. Con la liberazione delle facoltà rappresentative, mnemoniche, intellettive, di fantasia, il bambino può finalmente “lavorare giocando ed imparare lavorando”, servendosi di quelle forze di crescita diventate indipendenti dal corpo fisico, ammesso che l’adulto glielo abbia permesso evitando le esperienze iperconcettuali e astratte, che non si addicono al salutare sviluppo infantile.
(9 marzo 2007)

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