Il premio Ariane de Rothschild a Ludovica Cabotta - di Rossella Ciani
Ludovica Carbotta è la vincitrice della V edizione del premio Ariane de Rothschild 2011 per l'arte contemporanea "Alla scoperta di giovani artisti italiani"
Venerdi, 15/04/2011 - Si è svolta a Milano la premiazione della V edizione del premio Ariane de Rothschild 2011 "Alla scoperta di giovani artisti italiani", riservato ai cittadini italiani o residenti in Italia da più di due anni con età compresa tra i 22 ed i 35 anni, che vede in palio un anno di residenza presso il Central Saint Martins College of Art and Designe di Londra.
Tra i 18 finalisti la giuria ha prescelto come vincitrice Ludovica Carbotta, torinese di 28 anni, con la motivazione "il linguaggio maturato da Ludovica Carbotta ha convinto la giuria per il modo in cui l’artista pone se stessa in relazione all’opera e allo spazio. Utilizzando materiali di recupero, Ludovica Carbotta ci dimostra come questi possano essere messi in rapporto in modo semplice, ma al contempo realizzando qualcosa di immensamente complesso. L'artista esprime una profonda consapevolezza nell’indagare il rapporto tra il caso e l’intenzionalità artistica, riuscendo a catturare tutte le innumerevoli contraddizioni del nostro universo più vicino."
Le opere dei 18 artisti finalisti sono esposte a Palazzo Reale di Milano dal 6 aprile al 1° maggio con ingresso gratuito.
Ludovica Carbotta di sé ci ha detto: "ho studiato all'Accademia di Belle Arti di Torino, dove sono nata e vivo. Ho poi affinato la mia pratica artistica attraverso lavori di autoformazione con altri giovani artisti con i quali ci siamo costituiti in un gruppo che ha dato vita al 'Progetto Diogene' (www.progettodiogene.ue)consistente nella creazione di spazi pubblici per fare una residenza di accoglienza di un artista. Da sempre lavoro con materiali di recupero, prevalentemente legno. Infatti ho creato il lavoro vincitore usando il materiale che avevo in studio. Ho fatto una struttura ordinata, lasciando come erano i pezzi di legno che trovavo. Nel mio esprimermi come artista ho un filo conduttore: la città nel senso di ambiente costruito.Quello che mi interessa è l'andare a mettere in relzione l'ambiente della città, che è un ambiente collettivo, con una posizione individuale. La città la trasformo in un campo di azione, fuori dalla galleria d'arte, e con i miei lavori cerco di restituire una cosa concreta che contrasti con una idea astratta di città, città come astratto campo sociale."
Guardando il lavoro vincitore ed altri lavori artistici inseriti nel Progetto Diogene, si percepisce come la nuova generazione di artisti emergenti stia affrontando la città non come un problema, ma come una dimensione di vita che è data, ed a cui bisogna dare risposte che non schiaccino l'individuo. Bisogna dare all'individuo lo spazio per essere se stesso; l'arte a Torino si sta esprimendo in tale senso e Ludovica Carbotta ne è una protagonista.
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