Il potere della donna: oltre 'Il laboratorio della vagina'
Dal 27 ottobre "Il laboratorio della Vagina" di e con Patrizia Schiavo apre a Teatrocittà (Roma) la rassegna 'Parla con Lei' che si concluderà il 5 novembre
Venerdi, 20/10/2017 - Un NO allo stupro, alla violenza, alla mutilazione, all'infibulazione e un SI alla riscoperta del proprio essere, della femminilità, del sesso, della dignità e del rispetto. Un messaggio di denuncia, un grido per vincere l'indifferenza. "Invece di nasconderci dietro al velo e al burqa, noi ce la guardiamo!".
Così è presentato "Il laboratorio della Vagina" (video), scritto, diretto e interpretato da Patrizia Schiavo con un frammento tratto da "Il Rumore della notte" di Marco Palladini.
La rappresentazione va in scena a Roma dal 27 ottobre e apre la rassegna 'Parla con Lei', "un progetto che racconta le donne a trecentosessanta gradi, dal paradosso vitale alle pieghe più oscure dell'anima, attraverso lo strumento del Teatro in tutte le sue forme, per aprire un luogo di confronto e di riflessione, per una nuova cultura della parità e del rispetto".
Insieme a Patrizia Schiavo: Teresa Arena, Annamaria Bruni, Roberta Colussi, Silvia Grassi, Roberta Marcucci, Carmen Matteucci, Sarah Nicolucci, su un palcoscenico "capace di coniugare irriverenza, comicità e denuncia". Una "farsa giocosa e un j'accuse, dove la vagina diventa simbolo dell'immaginario maschilista e patriarcale, oggetto di desiderio, di ironie e mistificazioni, ma anche arma di rivoluzione, strumento per la presa di coscienza della donna e del suo potere".
La conduttrice, sessuologa, sacerdotessa 'Schiavo' accompagna sette donne "in un percorso rivolto alla liberazione dai tabù, dai luoghi comuni, dall'ignoranza, dalle inibizioni, dalle paure, dal senso di vergogna".
Gli spettatori, inevitabilmente, si trovano in un "viaggio collettivo e liberatorio" in cui si impara a raccontarsi, a conoscere il proprio corpo e a vivere appieno la propria sessualità.
Dialoghi e situazioni ruotano intorno alla vagina, "emblema di femminilità, forza e maternità, ma anche motivo d'incomprensione, sottomissione, emarginazione, violenza", utilizzando storie fantasiose o drammatiche: dall'arrivo del ciclo alla "prima volta", dalle richieste erotiche al posto più strano in cui l'abbiamo fatto. "Si indagano i diversi aspetti: da quelli piccanti, a quelli negativi e dolorosi, in un'escalation che conduce agli orrori delle violenze subite dalle donne bosniache, gli stupri di massa perpetrati nel 1992 in Bosnia come pulizia etnica".
Le rappresentazioni sono programmate dal 27 al 5 novembre, presso Teatrocittà Centro di ricerca teatrale e musicale di Torrespaccata (Via Guido Figliolini 18 Roma)
Informazioni - cnt.formazionericerca@gmail.com
Web facebook: Teatrocittà Centro di ricerca teatrale e musicale di Torre Spaccata
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