La libertà delle donne tanto faticosamente conquistata è diventata una patente per una nuova forma di schiavitù. Molti uomini ancora scindono l’immagine donna-femmina in qualcosa da proteggere o profanare confermando vecchi schemi
Giovedi, 29/10/2009 - “Il potere italiano misura il proprio potere comprando corpi”, afferma Gad Lerner, nella trasmissione “l’Infedele”. “Cosa sono queste debolezze di un uomo attraversando il mondo delle Istituzioni e vivere nel proibito..”, continua, parlando del Presidente della Regione Lazio. In questa triste storia, dove si ignora ancora, almeno formalmente, chi sia il vero mandante, c’è un’Italia spaccata in due, difficilissima da unificare. Una parte veramente dispiaciuta per le persone implicate, nonché per il disagio creato dagli eventi, e un’altra parte pronta a puntare il dito sulle differenze tra escort e trans, minimizzando sulle scappatelle degli “uomini italiani tutti puttanieri”, come afferma Gianni Vattimo. Sembra incredibile che a pronunciare queste ed altre parole, dove si spiega la ragione dell’urgenza di fare sesso con escort nei momenti di bisogno, senza mettere a repentaglio il matrimonio –nell’eventuale lontananza da casa-, sia proprio un filosofo…, cioè un libero pensatore! Questi discorsi si sentono comunemente in ambiti di destra, dove la donna è ancora identificata come un mero oggetto di piacere, e mai come in questo momento si delinea una “cortina di ferro antropologica” tra popolo di destra e popolo di sinistra, proprio per la concezione che culturalmente destra e sinistra danno al ruolo della donna e a tutto ciò che ne consegue. Le differenze tra le due direzioni per fortuna esistono! Si percepisce quando si parla di vita pubblica e vita privata. Del resto, afferma Jouman Haddad, “gli uomini politici italiani sembrano fatti per divertire la gente e da noi per farla disperare… Manca la decenza”. Parlare di decenza è veramente opportuno, ma sembra un’argomentazione ostica per taluni. Mai come ora è diventato molto difficile dare il senso giusto alle parole affermando, al di là di dannosi moralismi, i limiti tra civiltà e sub-cultura. Pochi amano soffermarsi sul senso della civiltà, quindi sul senso della rinuncia a quegli istinti distruttivi per l’essere umano e per la società. C’è un malessere nei nostri desideri. Perché piace il modello della donna androgina simile ai trans? “Forse chi va con i trans – afferma Dominjanni- farebbe meglio a riconoscere la propria omosessualità, invece che andare con un uomo mascherato da donna”. Il problema è complesso, ma ancora una volta le donne avrebbero diritto ad essere rispettate non soltanto come madri, ma proprio come donne. Nella nostra società è rimasto ben poco da profanare, e la libertà sessuale, tanto faticosamente conquistata, è diventata una patente per un rapporto schiavo-padrone.
“Abbiamo regalato la fionda a Golia. Tutte in fila cinquecento per volta!”, conclude la Ciuffini.
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