Note ai margini - Assenti nella storia dei 150 anni, e invisibili anche a posteriori
Castelli Alida Lunedi, 11/07/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2011
La grandiosa manifestazione del 13 febbraio (Se non ora quando, NdR) ci ha dato slancio e fiducia, ci siamo poste il problema di continuare, da sole, con altri.
Ma, e tutte lo sappiamo, alle donne in modo particolare non è concesso dormire sugli allori. La nostra presenza va, purtroppo, sempre marcata, verificata. Pena improvvise scomparse, che saranno anche carsiche, ma scomparse sono. Non possiamo neanche fidarci di qualcuno in particolare: le donne come soggetto politico autonomo sono “sgradite a Dio e agli nemici suoi”, parafrasando Dante Alighieri.
Ed infatti: arriva il primo maggio e noi dove siamo? Ci sono due momenti distinti che voglio ricordare: la polemica sui negozi aperti in quella data, ed il concerto di CGIL, CISL, UIL in Piazza San Giovanni a Roma.
In tutta la polemica sui negozi aperti o chiusi (a parte la considerazione che forse nella vita qualche giorno senza “consumare” forse sarebbe positivo) e che tutto sommato il budget per gli acquisti si è così ridotto che non ci mancano le aperture dei negozi per spendere ma forse i soldi. Eppure, in questa polemica dove tutti hanno avuto voce, nessuno si è preoccupato di chiedersi cosa pensassero le commesse, che avrebbero (o hanno) tenuto aperti i negozi, le piccole negozianti che spesso non hanno altro giorno per dedicarsi, non tanto a sé stesse ma alla loro casa e alla loro famiglia. Non pensare in concreto alle persone, alle donne e agli uomini destinatari delle proposte - anche le più moderne e lungimiranti - porta a discussioni spesso a sterili e fastidiose, fatte di presunti principi che poco hanno a che vedere con il problema concreto.
Nel “concertone” di San Giovanni, ben condotto, ben organizzato, forse meglio di altre volte, beh, lì in nove ore di musica e musicanti, le donne proprio non c’erano, ad eccezione di due (dicasi due) apparizioni canore femminili. Forse nessuno se ne è accorto, forse siamo abituate a pensare alla nostra presenza solo in certe situazioni, ma la cosa mi ha molto colpito. E mi ha colpito che nessuno abbia detto niente.
Da ultimo, la Fiera internazionale del libro di Torino, che presenta una rassegna per ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Su 150 libri, uno per anno, le scrittrici sono state meno del 10%, tra i 15 superlibri non c’è stata nessuna donna e tra i 15 personaggi che hanno influenzato la nostra cultura c’era una sola donna, Oriana Fallaci. Insomma assenti nella storia dei 150 anni, e invisibili anche a posteriori. Del resto scorrendo l’organigramma dei responsabili dell’evento non ci dobbiamo lamentare troppo: le donne sono assenti anche lì... non è vero: qualcuna c'era. Con il ruolo di segretaria!
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