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Il piccolo grande cuore di Giosetta

Il piccolo grande cuore di Giosetta

Giosetta Fioroni - Opere anni Sessanta – Duemila fino al 26 febbraio 2023 in mostra al CAMeC (La Spezia)

Venerdi, 07/10/2022 - Un omaggio a Giosetta Fioroni, tra le artiste viventi più importanti del secondo Novecento italiano, classe 1932, sarà dedicato alla CAMeC | La Spezia dal 9 ottobre per durare fino al 26 febbraio 2023, attraverso una grande mostra che ripercorre la sua intera carriera, dalle esperienze degli anni Sessanta legate alla Scuola di Piazza del Popolo fino al presente.

La personale, curata da Eleonora Acerbi e Cinzia Compalati, è promossa dal Comune della Spezia e prodotta dal CAMeC(Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia)  in collaborazione con la Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni e la galleria MARCOROSSI artecontemporanea, in occasione della XVIII Giornata del Contemporaneo AMACI.

Il titolo della mostra – IL PICCOLO GRANDE CUORE DI GIOSETTA – trae spunto dall’autobiografia scritta nel 2013 dall’artista stessa (La mia storia / My Story. Giosetta Fioroni) pubblicata da Corraini editore in occasione dell’esposizione che l’ha celebrata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

In oltre cinquant’anni di carriera, Giosetta Fioroni – a volte ricordata più per il suo legame con il noto scrittore Goffredo Parise con cui ebbe uno splendido quanto tormentato legame ventennale o, meglio, vitale - è stata in grado di raccontare, attraverso i linguaggi propri della Pop Art, i legami, le relazioni ed i sentimenti che accostano gli esseri umani.
L’esposizione sarà anche l’occasione per festeggiare il novantesimo compleanno di un’artista determinata e anticonformista, tra le poche presenze femminili nella mitica compagine del Caffè Rosati, cui aderirono, prendendo parte alla Scuola di Piazza del Popolo, altri artisti come Tano Festa, Mario Schifano, Franco Angeli, Jannis Kounellis, Mimmo Rotella, per non citarne che alcuni.

«Lo scenario dell’universo visivo di Fioroni – scrive Gemma Gulisano, curatrice della Fondazione Goffredo Parise e Giosetta Fioroni – è il Teatrone. Presentato in occasione della XLV Biennale d’Arte di Venezia del 1993, oggi ospita vecchi e nuovi lavori che l’artista dispone come dentro una vetrina che affaccia sul divano del proprio studio. Tra i teatrini di cartone, quelli di ceramica, i disegni fissati al grande teatro ed i dipinti appesi o accostati alle pareti, un’opera di grandi dimensioni cattura lo sguardo di molti: “Ramo d’oro”( cfr. come ispirazione “Il ramo d’oro” di Frazer e “Le radici storiche dei racconti di fate” di Propp).
Son due tronchi, disposti come colonne di un portale architettonico che aprono un varco su di un sentiero non ancora tracciato; lo sfondo si smaterializza, lasciando convergere lo sguardo dello spettatore su un piccolo dettaglio che sporge alla base del pannello, una casetta.

Eseguita nel 2014 durante una collaborazione artistica con la ‘maison’ Valentino, l’opera venne selezionata dalla stilista Maria Grazia Chiuri per un video girato con l’artista. Avvolto nel ‘pluriball’, Ramo d’oro si prepara a lasciare lo studio e la città capitolina per esser esposto nelle sale del Centro d’Arte Moderna e Contemporanea di Spezia. Tutto è quasi pronto per festeggiare un’artista senza apostrofo - come la stessa Fioroni ama definirsi – proprio con l’antologica a lei dedicata».

Info:
www.csart.it

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