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Il Partito Democratico e le donne

Il Partito Democratico e le donne

Anno Europeo delle Pari Opportunità - La metà dell'assemblea costituente sarà composta di donne. Questa la proposta di Romano Prodi

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2007

"Proporrò il 50 e 50 per il gruppo di persone che promuoveranno il grande cammino popolare dell’assemblea costituente” del nuovo partito democratico. Il Presidente del Consiglio Romano Prodi, intervenuto giovedì 3 maggio, a Roma, per l’apertura ufficiale del ‘2007 Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti’ ha così risposto alla sollecitazione di Ferruccio De Bortoli sul ruolo delle donne nel futuro del partito democratico. La dichiarazione del Presidente del Consiglio assume una valenza significativa, dato il contesto in cui è stata pronunciata: una cerimonia che si è svolta alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una sala gremita di Ministri, Sottosegretari, Parlamentari, rappresentanti di istituzioni, forze sociali, mondo associativo, cultura e media. Erano presenti, infatti, la Ministra per i Diritti e le Pari opportunità Barbara Pollastrini, la Vice Presidente della Camera dei Deputati Giorgia Meloni e il Commissario europeo per Occupazione, Affari sociali e Pari opportunità Vladimir Spidla.
La Ministra Pollastrini, nel suo intervento, ha dipinto un ampio panorama parlando dei diritti umani di donne, bambini e bambine, della necessità di promuovere ovunque la cultura della non violenza, l’amore per la vita, la tolleranza, il rispetto delle differenze e della legalità. Ha parlato di diritti umani, civili, sociali, del diritto a un ambiente tutelato, del diritto a decidere delle terapie di non accanimento nel momento più drammatico della vita, dei diritti dei disabili, dei malati, degli anziani e dei migranti, e poi ancora di pena di morte, guerre, aids, povertà, tratta, mutilazioni genitali, violenza sulle donne.
“Nel mondo è in corso una guerra di vecchi e nuovi fondamentalismi per il dominio sulle donne e sul loro corpo. Una realtà verso la quale non è permesso alcun relativismo etico” ha detto la Ministra, che ha ricordato recenti storie di cronaca che hanno scosso l’opinione pubblica: quella di Hina, la ragazza pachistana uccisa perché voleva essere una donna libera, senza rinunciare alle sue radici; Matteo che a soli 15 anni ha rinunciato a vivere; Giovanna, bambina di 15 anni morta bruciata insieme a una donna di 40 anni mentre cucivano materassi in un sottoscala del salernitano. “Anche se qualcuno può pensare che non c’entri – ha osservato la Ministra – siamo un Paese dove una proposta, del tutto migliorabile come è ovvio ma comunque saggia come i Dico, una proposta che nulla toglie alla famiglia né equipara al matrimonio, può essere usata per suscitare scandalo e dividere. Sono convinta che ci sia un nesso a legare queste pennellate. È un conservatorismo trasversale. Il serpeggiare di uno spirito pigro, cinico, in realtà “monopolistico” di molte élites della società e delle istituzioni, per lo più maschili che talvolta fanno fatica a parlarsi. Anche da qui nasce la mia convinzione sull’attualità del valore della laicità e di istituzioni autonome, di uno sguardo cosmopolita capace di costruire dialogo e convivenza, nel mondo, in Italia”. C’è l’esigenza di un piano pluriennale straordinario, per una crescita che tenga insieme democrazia a economia, con una presenza trasversale delle donne. Su questa linea l’intervento di Giorgia Meloni, incentrato sulla rappresentanza e sulla responsabilità della politica e dei media nel creare emulazioni positive dei valori e della solidarietà, e l’intervento di Vladimir Spidla sul progresso sociale e umano che deve continuare anche oltre il 2007.
In chiusura Romano Prodi ha sottolineato che è necessario creare una parità effettiva dopo la parità legislativa “Fatta la legge, il problema non è risolto”; bisogna agire sul funzionamento dell’amministrazione, le sue modalità, mettendo in atto tutti gli strumenti: risorse, concorsi, quote rosa, servizi per le madri, leva fiscale. In merito alla situazione delle donne in politica, Romano Prodi ha osservato che non è dissimile nella comunità europea; nel G8 la rappresentanza femminile è addirittura inesistente; se ci fossero donne nel G8 si potrebbe parlare di un “equilibrio mondiale”. Ma la presenza di donne in politica “non deve essere un fatto straordinario, ma normale” ha affermato il Presidente del Consiglio, “c’è una necessità di adattamento delle istituzioni alle esigenze dei singoli, c’è una grande varietà di soluzioni”. La Ministra Pollastrini e il Presidente Prodi si sono trovati d’accodo sui temi della concertazione, della responsabilità delle parti sociali, dell’innalzamento delle carriere, dell’aiuto alle famiglie e alle donne che lavorano.
Nel pomeriggio sono seguiti i lavori nei workshop presentati da Donatella Linguiti - Sottosegretaria Dipartimento per i Diritti e le Pari opportunità. “Per i diritti umani: contro violenze, oppressioni e razzismi”, coordinato dalla Consigliera Silvia Della Monica, “Per una crescita di tutti: formazione, lavoro, conciliazione” coordinato dalla Sen. Graziella Pagano, e “Per una piena cittadinanza: inclusione, rappresentanza, pari opportunità” coordinato dal Prof. Stefano Ceccanti. Nella sala del convegno è stata allestita la mostra “Feminae e altro” dell’artista Giovanna Da Por Sulligi.
(4 maggio 2007)

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