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Il padre de li santi

Il padre de li santi

Luigi Lunari - ovvero i monologhi del cazzo

Marilena Menicucci Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2007

E’ un lavoro di Luigi Lunari, messo già in scena da Luciano Damiani, che ne ha curato la regia, le scene e i costumi. Verrà riproposto dal 20 novembre al 23 dicembre, a ricordo di Damiani, purtroppo scomparso, perché il suo teatro viva.
Non ci sono parole adatte a descrivere il Teatro di Documenti, come nemmeno un artista sa definire il momento preciso dell’intuizione creativa. Eppure l’arte è e c’è, come il Teatro di Documenti è il teatro e si trova in un indirizzo preciso(via Zagaglia 42, tel 065744034). Come la vita, l’amore, il dolore e quanto esiste di grande, questo teatro non si fa pubblicità e viene trovato solo da chi lo cerca. Entrarvi è un’esperienza indimenticabile, come il passaggio in un altro mondo.
Damiani in vita avrebbe riproposto l’interessante testo di Lunari, trasformando del tutto lo spettacolo, fa notare Carla Ceravolo, la scenografa, ma anche mantenendo lo schema precedente sarà puro teatro lo stesso e la quint’essenza del piacere e del pensare, attraverso l’ironia, la frantumazione del personaggio, il doppio nello spazio e nella parola, la compresenza di tutte le forme artistiche e l’invenzione di mille arrangiamenti scenografici.
Gli attori sono i giovani cresciuti sperimentando alla e con Damiani: Danilo Gattai, Florigio Lista, Sara Rutigliano, Vanessa Sacco. E’ gente che vive per dare il massimo nella propria arte. Cosa chiedere di più?
In realtà chi opera in questo teatro si pone molte domande, perché quel modo di lavorare unico, altamente professionale, solitario ed elitario è poco riconosciuto, tanto da portare l’attore Danilo a concludere: “Ce la faremo a continuare?”. Come risposta Lunari rincara la dose, affermando che il teatro deve tornare alle salette e che la sua attuale crisi può essere superata solo riacquistando il suo carattere amatoriale, come nell’antica Grecia e nelle corti rinascimentali, perché lo Stato sovvenziona solo titoli di sicuro successo, non la ricerca, né le sperimentazioni. (Per gli approfondimenti si consiglia Breve storia del teatro dello stesso Lunari).
Lo spettatore sarà comunque un privilegiato. Andare per verificare.

(28 novembre 2007)

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