Nadia Murad e Denis Mukwege il Nobel per il coraggio della ribellione e l'impegno per i diritti civili
Lunedi, 08/10/2018 - Nadia Murad nel 2014 è stata rapita da miliziani dell’Isis a Kocho, un villaggio dell’Iraq, e venduta come schiava del sesso. Una sorte tragica che l’ha accomunata a molte altre donne in quell’area. Ha subito violenze inimmaginabili e toccato il fondo dell’abisso, ma è riuscita a fuggire dalla sua prigione a Mosul armata solo di un grande coraggio. È diventata attivista per i diritti umani contro i crimini di guerra e nel 2016 le è stato assegnato il Premio Sakharov oltre ad essere diventata ambasciatrice Onu per la dignità dei sopravvissuti alla tratta di esseri umani. Il Nobel per la Pace 2018 è stato conferito a lei e al ginecologo congolese Denis Mukwege tra i più grandi esperti al mondo nel trattamento dei danni fisici dovuti agli stupri, che per “gli sforzi volti a porre fine all'uso della violenza sessuale come arma di guerra e conflitto armato". La scelta del Comitato per il Nobel norvegese ha un valore simbolico particolarmente importante, anche in considerazione della duplice scelta di persone impegnate a combattere un crimine particolarmente odioso che si consuma contro la popolazione civile inerme e già ampiamente coinvolta suo malgrado nei conflitti. Il coraggio e la determinazione della giovane irachena di etnia yazida ha calamitato
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