Login Registrati
Il Muro, visto da ‘loro’

Il Muro, visto da ‘loro’

Germania - Il ventennale del crollo del muro di Berlino. Ma come vissero quell’evento nell’URSS?

Bertani Graziella Giovedi, 10/12/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2009

Ecco che cosa ci racconta Fjodor Luk’janov . “Nel 1987 in Unione Sovietica era iniziato un processo di rapidi cambiamenti: la “glasnost’ ”. Il suo apice venne raggiunto esattamente nel 1989 e coincise con quello dell’ Europa. Nel mese di giugno in Polonia per la prima volta venne eletto un governo non comunista e a Mosca si svolse il primo congresso dei deputati del popolo seguito dalla televisione. Per la prima volta in Parlamento apparve una piccola, ma che si faceva sentire, opposizione. Ciò che avvenne in Europa occidentale nell’autunno, anche a fronte di una reazione generale positiva, fu una cosa inattesa per tutti : sia per i sostenitori delle riforme in URSS sia per gli scettici. Poi, nel 1990 in URSS cominciò la disintegrazione interna esacerbata dalla lotta tra progressisti e conservatori all’interno del gruppo dirigente. Ad un certo momento iniziò a peggiorare anche la situazione economica. Il governo russo con a capo Eltzin ingaggiò la lotta contro Gorbaciov e il governo dell’URSS. Per quanto Eltzin non si fosse posto l’obiettivo di distruggere il paese, la sua smisurata ambizione di potere e il desiderio di vendetta per l’umiliazione che gli inflisse Gorbaciov nel 1987, riuscì a coinvolgere tutto il movimento democratico. L’èlite democratica però non aveva una visione del futuro chiara e distinta. Voleva le liberalizzazioni, ma non aveva una formazione sociale ed economica diversa. Disamorata di Gorbaciov puntò su Eltzin, ma quando l’Unione Sovietica si dissolse, al potere andarono coloro che si erano concentrati attorno a lui: ex dirigenti del partito e giovani tecnocrati che volevano le riforme radicali

I riformatori sovietici copiarono gli slogan dei movimenti anticomunisti dell’Europa Orientale. In Russia nessuno sapeva che governo si dovesse costruire e l’iniziale periodo romantico si trasformò nella lotta per la divisione della gigantesca proprietà sovietica. Un evento di questa portata non è mai avvenuto in nessun altro luogo e nella storia. Ad eccezione del breve periodo dell’inizio degli anni ’90 l’èlite era già non ideologica e interessata solamente al potere e al danaro”.



I giovani riformatori del vostro paese erano pronti e consapevoli di affrontare il rischio del pensiero unico?



I giovani riformatori non avevano tempo per pensare, la terra stava bruciando sotto i loro piedi, il paese era giunto al collasso. Per esperienza e preparazione agli inizi degli anni ’90 non c’erano persone in grado di affrontare ciò che successe. A ricordare bene non c’era gente disposta ad assumersi le proprie responsabilità, forse proprio perché quelli con più esperienza compresero quale enorme impegno richiedesse. A volte sembra che i riformatori della prima generazione avessero un solo obiettivo (che raggiunsero) : smantellare l’ossatura economica del sistema sovietico e che non fossero interessati a costruire un sistema effettivo al suo posto.

Ma è anche possibile che tendessero ad altro.



20 anni dal crollo del Muro di Berlino … come possiamo leggere questo avvenimento?



Il muro è stato abbattuto perché comunque o prima o poi un popolo diviso si riunisce. Per quanto riguarda la situazione mondiale: allora la guerra fredda garantiva un certo tipo di stabilità che non ci sarà più. Dal mio punto di vista , il crollo segna l’inizio di un periodo di transizione cominciato col crollo del comunismo in Europa e che continua. Come sarà il mondo tra dieci anni nessuno è in grado di prevederlo.

In ogni caso le speranze del 1989 si sono realizzate solo in minima parte e l’instabilità mondiale è aumentata.



Quali cambiamenti il crollo del muro ha prodotto sulla sua vita personale quotidiana?

Grazie ai cambiamenti, ho cambiato professione e vivo una vita molto interessante che non sarebbe stata possibile se tutto fosse rimasto a livello dell’URSS. Ma è ovvio che io appartengo ad una minoranza perché non a tutti è andata bene. Chi ha sofferto di più è stata la classe media sovietica, l’intelligentzija. Hanno perso quasi tutti. Una nuova intelligentzija non è ancora emersa; era un fenomeno, quello, soprattutto sovietico. Adesso la Russia è un paese giovane e dal capitalismo aggressivo. Per livello di individualismo penso che batta tutti.



Se dicessi che il Muro di Berlino cadde da solo perchè i tempi erano pronti perchè altri muri caso mai altrove, fossero “dominanti” sono completamente fuori luogo? :



Il muro di Berlino era unico perché esisteva una forza potente ( URSS) che pretendeva il compimento di un progetto politico alternativo all’occidente. Era un enorme esperimento ideologico e sociale che si è concluso con un crack.

Il fenomeno del «muro » non è scomparso: adesso non è più l’ideologi a dettar legge, ma qualcos’altro. Dal momento della caduta del Muro di Berlino sono nati nuovi muri non meno simbolici : il muro tra Israele e i territori palestinesi per proteggere dalle ondate di terrorismo, il muro ai confini Usa e Messico contro gli immigranti illegali , lo stesso nell’enclave spagnola di Ceuta in Marocco . Nazionalismo, religione, crisi del Welfare dividono le persone non meno dell’allora conflitto ideologico. I muri sono secolari …”



(10 dicembre 2009)

 

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®