A Milano in via Ciccotti è stato creato il Murale “RIFIUTA LA VIOLENZA”, progetto fortemente voluto da Antonella Addea e Maria Dilucia dell’associazione Il Teatro delle Donne e Vanessa Senesi, Presidente Commissione Cultura con il Consiglio Zona 9, un simbolo contro la violenza sulle donne. Il Murale è stato dipinto da Paka artista e maestra molto conosciuta, con lei hanno collaborato Ru, Jambo e Lili. Il Murale rappresenta una donna che riesce a librarsi verso il cielo dopo essere riuscita a rompere le catene che la tengono legata alla terra, un messaggio che non solo con le parole indica il bisogno di sottrarsi alla violenza. Oltre ad essere un simbolo contro la violenza sulle donne il Murale è anche un seme di bellezza nel quartiere Bruzzano-Comasina, un quartiere in cui ci auguriamo possano nascere tanti altri semi di bellezza. Da anni noi dell’associazione il Teatro delle Donne sognavamo di far nascere a Milano un Murale contro la violenza sulle donne, un sogno che si è avverato in Zona 9; già il 25 novembre scorso in occasione della Giornata contro la Violenza sulle Donne avevamo tinto di rosa lo stesso muro, muro lungo quasi 20 metri e alto dai 3 ai 5 metri, muro che per la sua posizione ha una ottima visibilità e passaggio essendo quasi obbligatorio per tutti coloro che abitano in Comasina. Volutamente avevamo scelto un quartiere periferico, in una zona in cui urgono semi di bellezza, siamo rimaste stupite dalla contentezza degli abitanti del quartiere, felici che qualcuno si interessava ad abbellire la loro zona, mentre dipingevamo in molti si fermavano, ci facevano i complimenti e ci ringraziavano. Il Muro in Rosa aveva un gran risalto ma per noi era solo un tramite per arrivare in marzo a dipingerci il Murale. Ora finalmente il sogno inseguito per tanti anni si è avverato e ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato a dargli vita, però quel sogno non era finalizzato solo al Murale ma ad allargare la consapevolezza, soprattutto tra noi donne, che urge organizzarsi per creare condizioni e situazioni, legali e o di comunicazione e o altro, che di fatto pongano un freno a questa onda di violenza che sempre più pesantemente si abbatte sulle donne, lotta che non possiamo delegare ad altri! Lotta che senza l’apporto, il lavoro, l’impegno di noi donne non può trovare una corretta forma per invertire la rotta. Lotta che dovrebbe partire dalle denunce che dovrebbero essere fatte in condizioni diverse dalle altre denunce, per continuare sul bisogno che queste denunce non cadano nel vuoto tenendo conto che le donne che trovano il coraggio di farle scatenano ancora di più la violenza nei loro persecutori, infatti gran parte delle donne uccise avevano denunciato coloro che le avevano picchiate e perseguitate.
Se un nostro piccolo sogno si è avverato rimaniamo in attesa che un altro, molto più grande, si avveri: tutte e tutti assieme contro la violenza sulle donne, condizione obbligatoria per un Paese più giusto.
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