A tutto schermo - L’età dell’oro, come viene chiamata l’adolescenza, può riservare anche delle brutte sorprese:...
Colla Elisabetta Sabato, 27/12/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2015
L’età dell’oro, come viene chiamata l’adolescenza, può riservare anche delle brutte sorprese: la scoperta del proprio corpo, il sentirsi inadeguati rispetto ai propri coetanei, al mondo esterno, il desiderio di scomparire e al tempo stesso di essere notati, sono tutte caratteristiche che ritroviamo in Michele, protagonista tredicenne di Il ragazzo invisibile, ultimo film del regista Gabriele Salvatores (Marrakech Express, Quo Vadis baby?, Educazione Siberiana), un vero e proprio racconto di formazione e riti di passaggio ma a sfondo fantascientifico. Michele infatti, impopolare a scuola, timido ed introverso, riuscirà a farsi notare dalla sua compagna Stella quando, indossando per caso un abito da supereroe, si accorgerà di avere il potere di diventare invisibile, anche se dovrà imparare a gestirlo e dosarlo bene.
Ma da dove viene questo super-potere? Qui la storia entra nella fantascienza e Michele sarà costretto a fare delle scelte fra la sua tranquilla vita da ‘invisibile’, protetto dall’amorevole mamma poliziotta ‘single’ (Valeria Golino) e l’avventura eroica e piena di imprevisti, occasione di riscatto agli occhi del mondo esterno. Salvatores conferma la sua raffinata capacità stilistica e l’originalità delle scelte autoriali, con un film che sa parlare ai giovani dei giovani e di un mondo in trasformazione senza effetti speciali eclatanti ma con lo sguardo di chi accompagna i ragazzi per aiutarli a crescere. Nel cast Ludovico Girardello e Noa Zatta, i due giovanissimi protagonisti, Fabrizio Bentivoglio, nel ruolo dello psicologo scolastico, Valeria Golino in quello della mamma di Michele, e Ksenija Rappoport.
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