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Il miracolo di Emma

Il miracolo di Emma

È nato Donneperilsì@yahoo.com - Unire le donne del centrodestra in un Comitato per il sì. L’idea di Emma Bonino è stata accolta sin dal primo giorno da un folto gruppo di adesioni

Giulia Salvagni Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2005

L’idea è venuta a Emma Bonino, sempre in volo tra un capo e l’altro del mondo, e l’ha messa subito in pratica: “Le donne che fanno riferimento ai partiti del no, vivono questa condizione con disagio e trovano ipocrita la scelta dell’astensione”. È bastato un giro di telefonate ed un veloce appuntamento dal notaio, così è nato il comitato delle donne del centrodestra per il Sì al referendum.
“Siamo otto promotrici casuali. Abbiamo dovuto fare i conti con il tempo, con chi poteva essere lunedì alle ore 13 a Roma di fronte a un notaio”, dice Emma Bonino aprendo l’affollata conferenza di presentazione del neonato comitato Donne per il sì, e con fare cameratesco aggiunge: “Margherita Boniver l’ho trovata ad Hong Kong, ma non c’è Fiamma Nierenstein, che ha pensato bene di finire quel giorno in ospedale, non c’è Fiorella Padoa Schioppa perché aveva un convegno, non ci sono tante altre, quindi nessuna si senta esclusa. Chi è radicale, liberale, laica, cattolico-liberale, insomma chi vuole essere con noi, ben venga!”.
Questa legge ingiusta, inumana, antiscientifica - come l’ha definita Umberto Veronesi - ha compiuto così il miracolo di unire, intorno ai referendum sulla procreazione medicalmente assistita e la libertà di ricerca, le donne del centrodestra.
“Ci dicono che ognuno potrà decidere secondo libertà di coscienza – continua Emma Bonino -, ma mi sfugge perché, se c’è libertà di coscienza, si debba andare al mare. Noi ci proponiamo soprattutto di battere l’astensione, siamo donne che fanno riferimento a partiti politici diversi, anche di partiti che hanno approvato la legge. Tra noi ci sono anche donne che si sono battute sin dall’inizio contro questa legge e non l’hanno votata. Ma anche donne che oggi sono per quel che mi disse una volta Leonardo Sciascia “contraddissi e mi contraddico”. In questa frase c’è l’essenza dell’intelligenza delle cose. E io sono convinta che saranno in molte, senza sentirsi umiliate, a seguire l’esempio di Sciascia”.
In una sala gremita, le 8 fondatrici del comitato coordinato da Emma Bonino, e promosso anche da Stefania Prestigiacomo, Margherita Boniver, Stefania Craxi, Giuliana Del Bufalo, Sonia Raule, Maria Silvia Venturini Fendi e Lella Golfo, parlano per quasi tre ore 'istruendo' le colleghe di diversi mondi - dal politico all’accademico, dalla magistratura allo spettacolo, dalle imprese al giornalismo e allo sport - su come portare al voto 25 milioni più una di persone, con il più uno “che può essere il vicino di casa, il collega, l'amico”.
“Certo, da oggi bisogna mobilitarsi: fare una mailing list, raccogliere numeri di telefono, organizzare cene, parlare con i vicini di casa. Insomma, da oggi e per quattro settimane e mezzo fate tutto quello che fareste normalmente, ma fatelo pensando a questo. Ieri, dal parrucchiere, c’era una grandissima discussione su questo argomento, ecco: per quattro settimane e mezzo parlate e non chiacchierate...”. Concreta come sempre Emma Bonino chiude così la conferenza stampa e spiega la modalità associativa con il necessario versamento di una quota minima di sostegno, cento euro, da girare a Maria Silvia Venturini Fendi: “che con ‘adeguata tortura’ abbiamo convinta a fare la tesoriera, ed avrà il suo bel da fare!”.
(13 maggio 2005)

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