Il Mali, ferito dal conflitto, ha come vittime i bambini e specialmente le bambine

Venerdi, 14/06/2013 - Milano, 14 Giugno 2013 – Sporadici combattimenti si registrano tuttora nell’area settentrionale del Mali, specialmente nella regione di Kidal sotto il controllo del Movimento Nazionale per la Liberazione di Azawad; ora la situazione è aggravata da bande di saccheggiatori che attaccano i villaggi e le riserve di cibo, già molto scarse. L’accesso ai servizi di base (acqua, luce, istruzione e igiene) è ridotto al Nord per la distruzione delle infrastrutture e per la mancanza di funzionari e personale amministrativo.

Plan sta svolgendo la sua azione umanitaria nelle zone settentrionali, a Segou, Mopti e Timbuktu, dove le necessità dei bambini sono stringenti; circa 200.000 bambini a Nord e a Sud del Paese non possono più andare a scuola a causa del conflitto, Plan ne sta aiutando migliaia a riprendere la scuola fornendo materiale scolastico, formando insegnanti, distribuendo pasti caldi e realizzando spazi adatti ai bambini e aree dedicate all’insegnamento.

Il conflitto ha avuto effetti negativi specialmente sulle bambine: “nell’ultimo anno molte sono le ragazzine che hanno dovuto abbandonare la scuola” – sottolinea il Direttore Nazionale di Plan Italia, Tiziana Fattori – “costrette in matrimoni prematuri con militanti e/o sottoposte a violenze fisiche e/o psicologiche; dopo oltre un anno si ritrovano ora con un bimbo, abbandonate. Il nostro responsabile delle Emergenze che lavora in Mali ci segnala un caso emblematico della situazione: Aichatou di Bamako, costretta a lasciare la scuola e a sposarsi a 13 anni, ora ha 14 anni, è madre di un bimbo di 3 mesi ed è tornata a vivere con i genitori, dopo che il marito è stato espulso dai militari; la madre di lei per mandarla a scuola vendeva carbone per strada, ma ora la figlia è fuori dal contesto scolastico perché si è sposata e ha avuto un figlio. Questa è una delle principali ragioni per cui Plan si impegna affinché le bambine vadano a scuola e terminino il loro percorso scolastico, in questo modo potranno avere figli in età più adulta e potranno avere un lavoro dignitoso e un futuro migliore”.



La risposta di Plan contro l’emergenza istruzione in Mali è qui di seguito indicata nel dettaglio; a Segou sono stati realizzati 10 centri per la cura della prima infanzia; a Mopti 1.043 bambini sono coinvolti in attività ricreative e 1.500 kit scolastici sono stati distribuiti in 15 scuole; a Timbuktu 1.242 kit scolastici sono andati forniti a 14 scuole e altri 3.674 saranno dati nella prossima settimane ad altre 11 scuole, 14.900 altri materiali scolastici sono stati forniti; 7 insegnanti hanno ricevuto materiale pedagogico.

Il piano di protezione dei bambini di Plan prevede le seguenti attività: realizzazione di spazi dove i bambini possano giocare, praticare attività sportive, studiare, dedicarsi alle arti e alla cultura; lezioni sull’igiene, la salute, l’HIV/AIDS, spiegazioni sulla situazione del conflitto e la conseguente pace, informazioni sugli ordigni bellici inesplosi. Sono stati, infine, costruiti 10 bagni in cinque aree nella regione di Segou.



Il conflitto ha portato all’esodo di quasi mezzo milione di persone, di queste il 51% sono bambini; oltre 300.000 si sono disperse all’interno del Mali, le restanti sono fuggite nelle nazioni confinanti, come il Niger e il Burkina Faso: Plan sta intervenendo, oltre che in Mali, anche in questi Paesi.















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