La parola chiave e centrale di questa bella e delicata lirica è “sogno” (i sogni nascono/il mio sogno s’inciela) così come la metafora del giorno assai cara alla Poetessa, che in altre raccolte l’ha coltivata, ingloba quella parola e la fa certezza.
Molti poeti hanno avuto caro l’uso del “giorno” come emblema della vita, dal nascere con le conseguenti immagini di mattino, alba ecc fino alla fine, alla morte e cioè la sera, la prima sera, il tramonto, il calare ecc. In questo forte ciclo vitale l’animo della Poetessa non può fare a meno di sognare.
Tra i più delicati poeti quello con il quale è in sintonia Nadia Angelini, che attraversa la vita senza angoscia, spavento o paura puntando con coraggio alle sue vitali visioni, vi è il poeta francese rinascimentale Pierre de Ronsard che incita a vivere, amare e sognare nello spazio di un breve giorno da sera a mattina che è la vita:
Bonjour mon coeur, bonjour ma douce vie.
Bonjour mon oeil, bonjour ma chère amie (…),
Buongiorno cuore mio, buongiorno vita mia.
Buongiorno occhio mio, buongiorno mia cara amica (…)
La vita è sogno diceva Calderon de la Barca e Nadia sogna con vigore, puntando sempre e solo in alto, vibrando sempre di nuove e sincere emozioni, seguendo lo slancio forte del suo spirito (la parola vento ripetuta e finale di strofa per due volte) al di là di ogni ostacolo.
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