Consultori / Basilicata - Ricordare, informare, accogliere; strategie portate avanti tenacemente da chi crede nel valore dei servizi consultoriali
Capati Valentina Lunedi, 27/06/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2011
L'approfondimento di Noidonne sulla situazione dei consultori nelle regioni italiane si occupa questo mese della Basilicata, una regione che si trova ad affrontare grandi problematiche a tutto tondo, basti pensare che il tasso di disoccupazione è attestato intorno al 13%, un dato allarmante. È tutto 'imbastito' in Basilicata, in riferimento all'attuale assetto della rete consultoriale, tutto in fase di 'riorganizzazione'. A spiegarlo in un'intervista è Antonio Amorosi, referente Agite (associazione dei ginecologi territoriali) per la regione. "Da noi esistono due Asl: quella di Matera e quella di Potenza. Fino al primo gennaio del 2009 erano cinque, ci troviamo al momento nel pieno della fase di rodaggio, cosa che sotto alcuni profili si traduce in un disagio per le nostre utenti". Ogni cambiamento passa per il caos, recitano gli adagi, tuttavia con la salute dei cittadini e, in questo caso, delle cittadine non è il caso di temporeggiare. "Davvero continuiamo a credere che il consultorio sia un ambulatorio come un altro? - afferma Amorosi - Dovremmo rientrare nell'ordine di idee, e con noi tutte le amministrazioni locali e non, che quando si parla di consultori si parla di luoghi dedicati e molto delicati. I medici specializzati che vi operano, e tutte le figure professionali che caratterizzano questi luoghi sono tenuti a una grande responsabilità: alcune delle tematiche e delle pratiche che ci caratterizzano sono molto sensibili". Eppure, complice l'impegno di chi lavora, in queste strutture ci sono aspetti che funzionano anche molto bene, soprattutto sotto il profilo della prevenzione. "Abbiamo anche noi, - continua Amorosi - nonostante le note difficoltà economiche che caratterizzano la nostra regione, delle eccellenze sul piano operativo: lo screening del collo dell'utero, pratica attraverso la quale riusciamo a garantire una seria prevenzione. Nella nostra regione funzionano bene anche i corsi di preparazione al parto, fisiologico e non, e la formazione nelle scuole. Credo fermamente che il consultorio debba conservare la sua peculiarità di servizio scevro da ogni tipo di condizionamento. Intendo dire che la donna che si rivolge a questa struttura deve sentirsi libera: nelle scelte, nelle inclinazioni personali, potersi esprimere. Il consultorio ha un solo must: garantire un servizio libero, laico e senza alcuna implicazione che, sotto il profilo morale, si discosti dal pensiero della paziente. Se una donna vuole ricorrere all'interruzione volontaria della gravidanza, deve poter sapere a chi rivolgersi nel pieno rispetto delle proprie volontà. Sulla prevenzione dobbiamo lavorare e lavorare. Perché la problematica deve essere risolta a monte, con una corretta informazione e una sana educazione alla sessualità. Per il resto sono della convinzione che la laicità dello stato laico vada rispettata e preservata". La salute passa anche dall'unità d'Italia. La forza e l'impegno profusi dalle donne per la costituzione della rete sanitaria nella regione Basilicata è infatti il tema dell'iniziativa organizzata dall'Asl di Potenza in occasione delle celebrazioni. Per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, gli operatori dei Consultori Familiari dell’Asp (azienda sanitaria di Potenza) hanno voluto ricordare con un video il contributo dato dalle donne per la costruzione della realtà sociale nel lungo percorso per la tutela della salute. “I consultori familiari rappresentano un Centro di Riferimento per la donna e per la famiglia in tutte le fasi della vita - evidenzia Battistina Pinto, Responsabile Attività Consultori Familiari Asp -. È un servizio capace di raccordare funzioni e competenze diverse, attento alla complessità dello stato di salute delle donne, della coppia e della famiglia, alla qualità dell’accoglienza, dell’ascolto, della comunicazione e alla globalità degli interventi. Tutto questo ha contribuito a determinare un nuovo modo di fare salute”. Le donne della Basilicata hanno le ossa forti e resistono alla crisi. L'incidenza delle donne nelle aziende agricole in Basilicata è pari al 33,3 %, valore al di sopra della media nazionale (30,1 %). Molte delle donne lucane sono impegnate nell'imprenditoria agricola, motivo per cui le province denotano una importante concentrazione di popolazione femminile. "La nostra regione, per le sue peculiarità, - ha spiegato Antonio Amorosi - necessita di attenzione particolare soprattutto alla diffusione delle informazioni e alla comunicazione".
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