Login Registrati
IL LUNGO FILO CHE DAL IV SECOLO A.C...

IL LUNGO FILO CHE DAL IV SECOLO A.C...

VERSIONE SANTIPPE - Lei, per me, dubbi ne aveva pochi e della dialettica e della maieutica ne aveva le scatole piene

Camilla Ghedini Venerdi, 28/02/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2014

Io Santippe l’ho sempre immaginata così. Una pragmatica che se avesse potuto scegliersi un marito certo non avrebbe optato per il più attempato Socrate, sempre lì a dissertare sull’importanza del dialogo e del dubbio. Lei, per me, dubbi ne aveva pochi e della dialettica e della maieutica ne aveva le scatole piene. Quell’uomo le era toccato e, ahi lei, nel 41 A.C se l’era sposato facendoci tre figli, e senza neppure tante storie. Era il IV secolo, non poteva stare lì a ‘cianciare’ e a pretendere di costruirsi una vita su misura. Poi però anche lei perdeva la pazienza, come scappa a noi, perché un coniuge peso è un coniuge peso, anche se si chiama Socrate, è il padre dell’etica ed è ‘socialmente’ più affermato di noi. A noi dà fastidio quando il nostro lui lascia aperto il tubetto del dentifricio sul lavandino del bagno e gli facciamo due versi. Ma di noi nessuno si occupa. Forse sì, passiamo per le solite isteriche, da lasciare ‘smorzare’, che tanto poi passa. Un po’ come è successo con quel ficcanaso di Diogene Laerzio, ad esempio, che ha pensato bene di raccontare al mondo intero di quando Santippe umiliò pubblicamente Socrate tirandogli addosso una brocca di acqua. Che poi, parliamone, quante di noi non hanno avuto la tentazione di fare lo stesso ascoltando la confessione di un tradimento al ristorante o vedendo mangiare il nostro lui a bocca aperta? Quindi, Santippe avrà avuto le sue ragioni, penso io. E infatti queste ragioni vengono taciute, chissà perché. Che noiosi, poi, Antistene e Nietzsche. Il primo perché riteneva che Socrate dovesse istruire la moglie per limarne la petulanza. Il secondo perché ritenendo che il filosofo non dovesse ‘amare’, scrisse che Socrate si era senz’altro sposato per dimostrare, con ironia, ciò che il saggio non deve fare. Potrei andare avanti all’infinito con molteplici aneddoti ma per me Santippe è un mito. E per me rappresenta la donna, giovane o adulta, che sopravvive uguale a se stessa nei secoli. E se fosse ancora viva, le chiederei subito un’intervista in esclusiva. Perché non è vero che ha fatto poco! È vero, è passata alla storia solo come moglie assillante di Socrate; è vero, lei come individuo, come persona con un pensiero, con un desiderio, con un obiettivo, non è stata mai considerata; è vero, ‘solo’ di lei non ha scritto nessuno, è stata citata sempre e solo come moglie del filosofo che ‘aspirava’ alla cicuta; è vero, anche oggi, per invitare una donna a non essere insistente, la si esorta a ‘non fare la Santippe’. Ma se giriamo tutto al contrario in realtà non possiamo che apprezzare la grande personalità di questa signora, che ‘nonostante’ i difetti che le sono stati generosamente attribuiti, si era guadagnata l’interesse di uomini super intelligenti. È grazie a loro, che tutto volevano tranne che esaltarla - semmai sminuirla e ignorarla - che noi oggi la conosciamo. Ecco, nel settantesimo di NOIDONNE, vogliamo aprire uno sguardo curioso e divertito sul mondo, tutto al femminile, com’è nostra vocazione e consuetudine, in un’ottica di continuità generazionale. E lo facciamo come avrebbe fatto, forse, Santippe. Che alla fine, su questi uomini dotti, l’ha spuntata, passando alla storia, esattamente come loro e il marito. E con lei, Santippe, parleremo di amore, interessi, stili di vita, aspirazioni e tanti altri argomenti. Tutti affrontati all’insegna del riconoscimento della nostra e dell’altrui dignità, delle varie Santippe come dei vari Socrate, sapendo che non esistono donne e uomini senza merito. Sapendo che quando qualcuno, uomo o donna, dirà qualcosa che non ci piace, noi non useremo la lama tagliente dell’offesa, non impiegheremo fiumi di inchiostro per difendere le nostre posizioni. Utilizzeremo, semmai, una brocca d’acqua, lanciandone solo il contenuto, che andando verso l’estate rinfresca idee e pensieri. E se siamo fortunate, fra qualche secolo… qualcuno lo racconterà.











Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®