L'AIFA pone fine alla questione e definisce la "pillola del giorno dopo" un contraccettivo. L'Italia si allinea al resto del mondo
Martedi, 11/02/2014 - Termina la questione relativa al levonorgestrel, principio attivo alla base della cosiddetta “pillola del giorno dopo”. Da tempo era in corso un dibattito tra i ginecologi che avevano posizioni differenti su come catalogare questo farmaco; se includerlo tra quelli abortivi o se classificarlo come contraccettivo. A definire la questione arriva l’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA) che ha aggiornato il foglietto illustrativo del medicinale ed è arrivata a dirimere una volta per tutte la questione: la cosiddetta “pillola del giorno dopo” non è un farmaco “abortivo”, ma esclusivamente “contraccettivo”. L’aggiornamento del bugiardino, e la conseguente revisione della scheda tecnica del farmaco pubblicata in Gazzetta Ufficiale, cancella la vecchia dicitura “il farmaco potrebbe anche impedire l’impianto”, sostituendola con la didascalia “inibisce o ritarda l’ovulazione”. Tale correzione equipara il levonorgestrel all’upistral acetato, conosciuto come “pillola dei cinque giorni dopo”, e di cui già nel 2011 la comunità scientifica aveva riconosciuto lo status di “contraccettivo”.
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