Oltre 130 partecipanti e tante realtà rappresentate all'appuntamento romano che ha fatto il punto sulla situazione a sulle prospettive in vista di Pechino+20
L'appuntamento del Lazio degli Stati Generali delle donne, che il 14 maggio ha convocato le donne e le associazioni della regione, ha registrato una partecipazione folta e viva con una raffica di interventi che hanno spaziato dal lavoro ai diritti civili alla democrazia paritaria. Abbiamo chiesto ad Alida Castelli, che ha organizzato l'appuntamento alla Casa Internazionale delle Donne insieme a Loretta Campagna, delle valutazioni dell'andamento della giornata (videointervista).
“Prima di tutto parlano i fatti: circa 130 donne hanno partecipato ai lavori in rappresentanza di istituzioni, quali i CUG (Comitati Unici di Garanzia) delle organizzazioni delle lavoratrici, i coordinamenti delle donne di CGIL, CISL, UIL e UGIL, delle imprese, da Confindustria e Federlazio. E, assieme a queste, donne del mondo della cultura, ricercatrici, rappresentanti di associazioni, ma anche tante donne che avevano voglia di far sentire la loro voce. La modalità organizzativa, che fin dall’inizio ha contraddistinto i lavori degli Stati Generali dove ognuno parla per non più di 4 minuti ha creato il presupposto che ogni contributo avesse la forza che veniva dalle proprie idee espresse, alla pari con tutte. Vedere tanta partecipazione ha rafforzato la mia convinzione che le donne del nostro Paese hanno tanta voglia di dire, di riflettere, di proporre.
Gli Stati Regionali del Lazio organizzati, con un totale lavoro volontario anche mio, ma soprattutto di Loretta Campagna, hanno dimostrato proprio questo, e donne, rappresentanti delle istituzioni che vi hanno partecipato hanno, a mio parere proprio dimostrato questo interesse all’ascolto. Penso alla presenza di Sesa Amici, Roberta Agostini, Titti Ciminiello, Daniela Bianchi, Marta Bonafoni, Silvana Denicolò , Cecilia D’Elia: l’espressione più rilevante delle donne in posti di potere istituzionale del Lazio”. (Abstract)
Allora tutte d’accordo? Non ci sono state voci dissonanti?
Dalle partecipanti non ci sono venuti toni polemici, ma credo che a volte il dissenso si esprime anche con l’assenza. Non perché ci siano state assenza rilevanti, a parte alcune che si erano giustificate. Sicuramente alcune hanno pensato che non fosse un appuntamento importante, forse qualcuna non è stata informata, nonostante in questo caso, sia stato fatto un grande lavoro usando i social network, ma sappiamo molto bene che il digital divide colpisce molto le donne del nostro Paese. E, la stampa, ma i media in generale non hanno interesse a vedere ed ascoltare le donne.
Eccezionalmente abbiamo però avuto un collegamento in streaming attraverso la società Pegaso. E a metà giornata avevamo avuto già 450 contatti.
Qual è il prossimo obiettivo ?
I prossimi passi saranno, dopo una riunione organizzativa di tutte le referenti regionali, l’organizzazione di una 3 giorni a Milano il 26, 27, 28 settembre, prossimi per preparare tutte insieme una sintesi degli incontri svolti nelle varie regioni per costruire, un documento che dia il contributo di un così grande gruppo di donne alla preparazione del documento con gli obiettivi delle donne dopo la Conferenza di Pechino di 20 anni fa.
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