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Il lavoro recluso. Reportage dal carcere femminile di Rebibbia

Il lavoro recluso. Reportage dal carcere femminile di Rebibbia

Detenute - Il punto di vista delle detenute sull’occupazione in carcere. Un fotoracconto in diretta da Rebibbia

Venerdi, 06/04/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Maggio 2012

Fotografabili e fotografanti, allieve ed autrici. Le detenute della sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia sono protagoniste di un progetto, sostenuto da UPTER e UNICOOP TIRRENO, che mira a dare visibilità alle condizioni del lavoro in carcere.

Un corso di fotografia tenuto da Antonella Di Girolamo, fotoreporter e insegnante all’UPTER, per raccontare che in carcere si può anche lavorare e quanto questo sia necessario anche per l’equilibrio e la crescita personale, oltre che per l’aspetto economico.

Con una macchina fotografica in mano  testimoniano il proprio punto di vista sul lavoro in carcere fotografando le compagne impiegate in differenti attività. Una giornata passata con loro racconta una realtà in cui gli impieghi offerti alle recluse sono prevalentemente di tipo domestico, o assimilabili all’apprendistato professionalizzante, e la voglia delle donne di poter far emergere la propria volontà di riscatto attraverso il lavoro è grande.

Una Mostra fotografica che si terrà a Rebibbia e l’Agenda 2013, che è in fase di elaborazione, saranno i veicoli attraverso i quali si punta a far conoscere questo progetto all’esterno.

#foto5dx#Rendere visibile le attività lavorative presenti nell’esperienza detentiva delle ospiti del penitenziario femminile di Rebibbia e sollecitare il coinvolgimento della comunità esterna per individuare possibili forme di raccordo con il mondo del lavoro libero restano le grandi sfide aperte.

Intanto ‘noidonne’ è andata a vedere e vi racconta cosa è successo.



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