Il lavoro femminile al centro del Patto per la crescita
Emilia Romagna - Il “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”
Costi Palma Martedi, 27/12/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2012
Il lavoro femminile, elemento fondamentale tanto per lo sviluppo economico quanto per la coesione e la qualità sociale. È questa la scelta che la Regione Emilia-Romagna ha fatto propria sottoscrivendo lo scorso dicembre il “Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” con Enti locali, associazioni imprenditoriali e sindacati. Un documento che, per la prima volta, dedica al tema un intero capitolo, subito dopo aver affrontato la questione giovanile, altro elemento cardine per una strategia votata alla ripresa.
Il momento è significativo: la crisi ha portato con sé, infatti, un aggravamento dei problemi strutturali relativi all’occupazione femminile, in particolare per quel che riguarda qualità e retribuzione. “L’elevata scolarità – spiega il Patto – e i buoni risultati femminili nel campo dell’istruzione faticano a trovare riconoscimento e valorizzazione nei luoghi decisionali del sistema politico, economico, sociale e culturale”.
Il tema va posto al centro delle strategie – così come ha deciso di fare la Commissione Europea – perché l’aumento della presenza femminile sul mercato del lavoro è un indicatore di crescita economica, sociale e culturale ma anche perché “può costituire un moltiplicatore di opportunità poiché crea altra occupazione”. La partecipazione femminile ha dunque un effetto-volano “sulle strategie di ripresa e sull’economia nel suo complesso” che, soprattutto in questa fase, non è possibile sottovalutare.
Per questo la Regione e i sottoscrittori del Patto si impegnano a mettere in campo nei prossimi anni azioni conseguenti, integrando “le azioni di formazione con quelle di inserimento nel mercato del lavoro”, ma non solo: “sarà sostenuto – conclude il capitolo del Patto dedicato al tema – l’avvio di attività autonome e di nuove imprese con interventi finanziari e formativi”. Per liberare le energie femminili, per il bene di tutta la società regionale.
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