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Il laboratorio della Cristina e le mutande per gli alluvionati. L'esempio di Granorolo Faentino

Il laboratorio della Cristina e le mutande per gli alluvionati. L'esempio di Granorolo Faentino

L'alluvione ha distrutto il laboratorio e il magazzino, così dei giovani hanno evitato di buttare via la biancheria che, lavata e asciugata tempestivamente, è arrivata nelle zone alluvionate

Domenica, 21/05/2023 -

Piove; mezz’ora piano e mezz’ora forte. Sono in un luogo centrale della Romagna, a Granarolo Faentino che è vicinissimo a Faenza. Vedo fuori dalla finestra, riparati dalla tenda di un bar chiuso, una trentina di ragazzi che fanno qualcosa. Sono veloci, quasi concitati. La curiosità è tanta, per cui esco e vado a vedere. Mi avvicino e sono prima loro a parlare con me, che non io a chiedere.
"Lei ha l’asciugatrice in casa?"

"No, perché?"

“Porcamiseria, non riusciamo a trovare delle asciugatrici".

“Per fare cosa?"

“E’ andato sott’acqua il laboratorio di abbigliamento intimo della Cristina, stiamo lavando tutto e bisogna sciugarlo, perché gli sfollati hanno anche bisogno delle mutande".

Il laboratorio della Cristina - Intimo Cristina Store - iniziò venticinque anni fa, con la Cristina ed una altra dipendente, a produrre mutande da donna, canottiere ed intimo in genere. Il marito girava per ogni dove a cercare clienti ed a consegnarle, divertendosi a dire: …ho la macchina  piena di mutande, adesso vado a farmi un giro…

L’imprenditoria di questa donna e del marito è arrivata alle attuali venti dipendenti, tutte donne.

Il giro di vendita c’è, la consapevolezza che si lavora per tutte le venti famiglie delle operaie cucitrici anche.

Poi è arrivata l’alluvione ed in due ore il laboratorio ed il magazzino sono andati fuori uso. Perché buttare tutto? I giovani esistono, la voglia di fare c’è, il senso di responsabilità anche. Io lo dico a te, che lo dici ad altri due, che lo dicono ad altri ed in un pomeriggio una trentina di loro ,hanno svuotato il magazzino. Il giorno dopo hanno iniziato a tirare fuori tutte le mutande dai loro sacchettini sporchi di fango, hanno cercato la disponibilità di lavatrici, hanno chiesto ,chiesto, chiesto e trovate delle asciugatrici.

A sera tardi, le centinaia di mutande erano asciutte. Al mattino, ancora loro zitti per l’attenzione, dovevano procedere al fare i mucchietti divisi per taglia . Alle tre del pomeriggio, le mutande dentro a normali sacchi di uso domestico, sono partite alla volta degli sfollati.

Certo, c’è stata la cena allegra della sera, perché qualcuno preparava per tutti, c’è stato anche il pranzo allegro. Perché c’è la mentalità dell’allegria, del mangiare e del lavorare per aiutarsi.

Nessuno si è lamentato, perché pur nella catastrofe, i lamenti non si sono sentiti. Il dolore per ciò che si è perso è stato confortato dall’aiuto che tutti si sono prodigati a dare, Tutti. La mentalità aiuta.

Infatti la Cristina ha già riordinato tutte le macchine da cucire, a cui farà seguito un …pagherò…perché gli aiuti dovranno arrivare.


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