Giovedi, 18/03/2010 - Roma, 17 marzo 2010 - Il giorno libero delle donne (in)visibili. E’ il titolo del convegno di apertura della campagna “Diritti in Piazza 2010”, promossa dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani per affermare il valore della “legalità nel lavoro”. Giovedì 18 marzo, alle ore 16.00, a Roma, Palazzo Marini (Sala delle Colonne). Le donne “invisibili” sono le decine di migliaia di lavoratrici domestiche – colf, baby siter, assitenti familiari – che lavorano ogni giorno nelle case degli italiani realizzando una sorta di welfare informale. Malgrado la recente regolarizzazione del ministero degli interni, con 294.744 domande inoltrate, moltissime sono ancora le donne che lavorano senza contratto. Al lavoro si sovrappone poi il lavoro ‘grigio’, cioè la tendenza a denunciare meno ore di quelle lavorate.
Di tutto questo si parlerà nel convegno organizzato dal Patronato Acli cui parteciperà il sottosegretario del ministero della Salute Eugenia Roccella. Interverranno, tra gli altri: Giuseppina Manzo, della direzione centrale Inps, area lavoro domestico; Raffaella Sarti, docente di storia moderna all’università di Urbino, curatrice di una ricerca sull’assistenza pubblica e privata fornita dagli enti locali alle famiglie italiane; Francesco Belletti, presidente del Forum Famiglie; Raffaella Maioni, responsabile nazionale delle Acli Colf; Damiano Bettoni, direttore generale del Patronato Acli; Michele Rizzi, presidente del Patronato Acli e vicepresidente nazionale vicario delle Acli.
Parteciperanno all’incontro anche alcune decine di collaboratrici familiari che lavorano nella provincia di Roma. Per l'occasione verrà distribuita una guida agile e un piccolo calendario con le istruzioni e le scadenze per mettere e mantenere in regola le lavoratrici domestiche. Accompagneranno il convegno le immagini ed i racconti della mostra "Di Lei, donne globali raccontano", storie e fotografie realizzate da 10 collaboratrici domestiche che mettono in scena lo sguardo delle donne immigrate che vivono e lavorano nelle nostre case.
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