Una giornalista viene offesa da un sottosegretario del governo in un fuori onda televisivo e, prima di andare via dalla trasmissione, racconta l'episodio di cui è stata vittima.
Martedi, 08/11/2011 - Indubbiamente la giornalista A. Rampino ha dimostrato un bel coraggio a rientrare nello studio televisivo di Omnibus, appena dopo essere stata offesa dal sottosegretario G. Crosetto ed aver deciso di abbandonare la trasmissione di approfondimento politico. O, forse, non si è trattato di coraggio, ma di una scelta ragionata, dettata dall’esigenza di superare l’emotività della rabbia che ciascuna donna si sente crescere dentro ogniqualvolta le sbattono in faccia la poca prestanza fisica per chiuderle la bocca ed impedirle di rendere palese la sua opinione. Per l’intera puntata la giornalista de La Stampa aveva, difatti, commentato il grave momento politico che sta vivendo il nostro Paese, continuamente interrotta e rimbrottata dagli altri interlocutori di centro-destra. Ha tenuto banco con destrezza a chi tendeva a sminuire la serietà delle sua argomentazioni, soprattutto laddove l’on. Crosetto l’ha invitata a lasciare il giornalismo e a candidarsi al Parlamento. A questa battuta A. Rampino ha rimarcato la legittimità della critica politica da parte della stampa, ribadendo la necessaria presenza di tale istituzione in un sistema democratico e con altrettanta saldezza di nervi ha sottolineato che non accettava consigli da chi candidava le spogliarelliste del premier. Di lì a poco la trasmissione si è interrotta per la pausa pubblicitaria ed è in quel frangente che il sottosegretario,soprannominato il gigante per la sua stazza fisica, si è rivolto a lei dicendo: “l’argomento che devo usare con te lo sai qual è…….è che a te non ti spoglierebbe nessuno”. L’opinionista sedutogli accanto, sempre del medesimo schieramento politico, ha rincarato la dose, chiamando la giornalista “cretina e stupida”, inducendola in tal modo ad abbandonare lo studio televisivo. Deve, però, averci repentinamente ripensato, tant’è che è rientrata, ha atteso il suo turno e, dopo aver detto una considerazione finale sul tema del dibattito in corso, ha annunciato di andar via perché nel fuori onda era stata profondamente offesa. A. Sardoni, coordinatrice del confronto televisivo, ha cercato di far comprendere agli ascoltatori che ciò che avviene a telecamere spente non è rilevante per la trasmissione, invitando la giornalista a desistere dal suo proposito. Ma A. Rampino è rimasta ferma nel suo proposito, non entrando nel merito delle parole offensive rivolte nei propri riguardi, ma chiedendo prima alla moderatrice di Omnibus e successivamente ai telespettatori di esserle vicino nella scelta. Com’è diventato piccolo in quel momento l’on. Crosetto che, dall’alto della sua corporatura, ha incominciato a balbettare “non ho capito cosa c’entro io…..solo perché sono del centro-destra”. Sembrava assomigliare ad un bambino beccato con le mani nella marmellata, perché indubbiamente non si aspettava che la giornalista rendesse pubblico ciò che era avvenuto a telecamere spente.
Quel che meraviglia in questa vicenda non è tanto l’atteggiamento di un rappresentante istituzionale che umilia ed offende una donna a cui non riconosce il diritto di pensare diversamente da lui (in tal senso Berlusconi è stato “degno maestro”), quanto l’affermazione di E. Mentana, responsabile del telegiornale de La 7, che si subito affrettato a commentare l’accaduto, dicendo: “se fosse accaduto in onda, avremmo stigmatizzato noi la battuta”. Eh no, egregio direttore, se c’è una sorta di consuetudine in base alla quale “solo ciò che si vede è”, una volta che A. Rampino aveva reso pubblico il dietro le quinte, la moderatrice avrebbe dovuto chiedere ai due esponenti del centro-destra di scusarsi per le frasi ingiuriose proferite all’indirizzo della collega. Non è mai troppo tardi per cambiare le regole televisive, tant’è che, appena la FNSI dimostrando la propria solidarietà alla giornalista vilipesa ha reclamato le dimissioni dell’on. Crosetto, quest’ultimo ha chiesto pubblicamente scusa con una comunicato per la stampa. Il direttore de La 7 ha perso l’occasione di essere sulla notizia, così come si è sempre vantato per il passato, surclassato dal sindacato di rappresentanza dei giornalisti italiani. Ma, soprattutto, ha dimostrato che in TV il gioco delle parti non sempre può costringere i personaggi a stare al loro copione, si può improvvisare a ragione ed è allora che un buon regista sa come far continuare lo spettacolo, portandolo alla sua naturale conclusione. Personalmente penso che la conduttrice di Omnibus, coordinandosi con Mentana, avrebbe dovuto pretendere le scuse alla Rampino da parte di chi l’aveva grossolanamente oltraggiata, riempiendo idealmente lo studio televisivo di tutte quelle donne poco conosciute che ogni giorno rimarcano con coraggio la propria soggettività politica, a prescindere dall’essere o no spogliabili dal Crosetto di turno.
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