Venerdi, 22/12/2023 - Sessantacinque anni fa, nel 1958, usciva postumo "Il Gattopardo", opera scritta negli anni precedenti da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Lui era scomparso, infatti, un anno prima, senza sapere di aver realizzato un lavoro a se stante, senza precedenti né, tantomeno, conseguenti nella storia letteraria persino della Sicilia, tanto particolare, nel suo essere isolana, legata al fato del suo essere solitaria, disperata e sensuale: ‘eros/thanatos’ - amore e morte si intrecciano perfettamente, trama ed ordito, anche nel capolavoro di Tomasi di Lampedusa, come nei Luigi Capuana, nei Giovanni Verga, nei Luigi Pirandello e, persino, nei Vitaliano Brancati, che lo han preceduto o suoi contemporanei.
E fu, quindi, per un fortunato e davvero decisivo caso - un caso divenuto shakespearianamente destino – che il ferrarese Giorgio Bassani lo disvelò al pubblico mentre era 'editor' alla Feltrinelli, dandolo alle stampe.
Quel caso, forse, oltre al primo diniego di altre due importanti case editrici nazionali, nella figura di Elio Vittorini, un altro notevole autore, critico e giornalista guarda caso siciliano che non aveva voluto accettare la grandezza di un suo conterraneo, mettendolo subito in disparte, divenne, non per nulla, destino: molto probabilmente Giorgio Bassani, scrittore, certo, aduso al linguaggio letterario e critico, ben conosceva la doppia grafia, quella anche del linguaggio visivo cinematografico - quella che gli fece prendere le distanze da De Sica a causa della sceneggiatura non sua, ma affidata a mani ‘estranee’, del “Giardino dei Finzi Contini” – e la ‘riconobbe’ subito nel libro di Tomasi.
Ed allora ecco, a soli 5 anni di distanza, nel 1963, un altro, caso-destino: un altro grande intellettuale, il regista Luchino Visconti, ne trae un capolavoro che si può ‘vedere e leggere’ così come si può ‘leggere e vedere’ il libro da cui è tratto.
Saper leggere/saper vedere, ecco l’equazione (quasi) sempre infallibile.
E 60 anni son passati da quel miracolo di trascrizione cinematografica puntuale e pulsante tornato quest’anno ed in particolare in questi giorni di festività natalizie nelle sale, grazie ad un accordo tra la Cineteca di Bologna e Circuito Cinema. A circolare sarà l'edizione restaurata da Cineteca di Bologna, Titanus, Pathé e Twentieth Century Fox, con il sostegno finanziario di Gucci e della Film Foundation di Martin Scorsese.
La Cineteca Nazionale, inoltre, ha collaborato con materiali fotografici provenienti dal proprio archivio al documentario "I due Gattopardi" (13’), realizzato da Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice (già autori del volume "Operazione Gattopardo"): una breve introduzione al film che tratteggia un essenziale confronto con il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ed include alcune scene tagliate dallo stesso Visconti pochi mesi dopo la prima distribuzione.
E per dirla con Scorsese:
“...In definitiva, "Il Gattopardo" è un grande inno sinfonico alla Sicilia, al suo popolo, ai suoi profumi ed al suo paesaggio, alla sua bellezza ed alla sua violenza. Il film di Visconti è una delle più grandi esperienze visive della storia del cinema...”.
A seguire le date e gli orari della programmazione del capolavoro iniziata da poco che andrà avanti fino al 7 gennaio 2024, un omaggio che Cineteca Milano Arlecchino rende ad uno dei film più celebri ed importanti della storia del cinema mondiale.
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