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Il futuro siamo noi

Il futuro siamo noi

Diritti umani - Il ruolo dei diritti umani secondo Gioia Di Cristofaro Longo con L’arte di decidere

Bartolini Tiziana Lunedi, 16/07/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2012

“Esiste un sistema di valori ai quali oggi singoli gruppi più o meno ampi possono far riferimento per la costruzione, o meglio la rifondazione di una cultura valoriale?”. Questo è l’interrogativo che ha spinto Gioia Di Cristofaro Longo, Ordinaria di Antropologia culturale presso la Facoltà di Scienze Politiche , Sociologia, Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma, ad elaborare i contenuti del libro L’arte di decidere (editore Datanews). La domanda muove dall’osservazione del “diffuso sentimento di disorientamento e frustrazione” che pervade la nostra società e di cui è responsabile in gran parte il sistema dei media, incentrato sulla diffusione di violenza e cattive notizie, con la conseguenza - secondo il citato Karl Popper (Cattiva maestra televisione) - di portare alla “perdita dei sentimenti normali del vivere in un mondo ben ordinato in cui il crimine sia una sensazionale eccezione”. Ciò, osserva Di Cristofaro Longo, “produce un assopimento di molte delle capacità di reazione delle persone, per cui si realizza una sorta di assuefazione alla drammaticità degli eventi veri o inventati”, assuefazione che genera anche la acritica accettazione dell’idea che solo “chi appare esiste”. È un sistema “dittatoriale” che ha impedito l’evolvere “di capacità critiche e volontà di contrasto” e impedito “l’emergere e il consolidarsi di sistemi valoriali a cui fare esplicito e condiviso riferimento”. Sistemi che invece esistono e che l’autrice individua nei diritti umani assunti non astrattamente ma nella loro possibile dimensione di ‘pratiche’ e in relazione alla pace, non intesa solo come opposto alla guerra. La scuola o l’ospedale sono diritti umani della nostra quotidianità, che però non sappiamo riconoscere e valorizzare come tali. “L’aspirazione a individuare principi e valori condivisi è antica” scrive, citando vari documenti, tra cui - il più antico - risalente al VI secolo a.C: il Cilindro di Ciro, rinvenuto tra le rovine di Babilonia nel 1879 in cui il re persiano “assicura ai sudditi e agli stranieri deportati la libertà religiosa, l’abolizione della schiavitù, la restituzione delle abitazioni confiscate ai coloni”. L’excursus continua passando attraverso la Carta di Manden (1222), citando la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America (1776) per arrivare al moderno corpus che a partire dal 1948 coinvolge la comunità mondiale “dando luogo all’elaborazione e approvazione di numerosi e importanti documenti, convenzioni, dichiarazioni”. Lo snodo è qui: i diritti umani poggiano su valori condivisi per la loro “caratteristica di internazionalità, interculturalità, interreligiosità” e sono l’asse portante per il superamento di conflitti e anche per quella “rifondazione di una cultura valoriale” di cui oggi abbiamo bisogno per imparare ‘l’arte di decidere’, che significa assumere la responsabilità di scelte coerenti “ognuno nella propria realtà individuale e collettiva” a partire dal “patrimonio valoriale finora elaborato con il contributo e l’impegno di tutta la mondialità”. Occorre quindi invertire la direzione di marcia, traducendo “le parole in fatti, un numero infinito di fatti, nella piena consapevolezza che è un processo sempre in evoluzione… sempre vero pur nelle possibili conflittualità…”. Il nuovo agire è espresso in quattro ‘No’ e quattro ‘Sì’, quale approdo conclusivo di pagine intense che confortano perché aiutano a leggere la realtà e illuminano perché indicano soluzioni. Gioia Di Cristofaro Longo non si è arrestata sulla soglia dell’osservazione teorica ma è andata avanti, ideando un luogo in cui questo patrimonio di conoscenze e intuizioni può essere condiviso e ulteriormente elaborato. È la LIBERA UNIVERSITA’ DEI DIRITTI UMANI-LUNID, affascinante percorso formativo teso alla “promozione di una cultura dei diritti e alla preparazione di professionisti/e nel campo dei diritti umani”. Nel prossimo numero di ‘noidonne’ sarà lei stessa, che ne è fondatrice e presidente, a parlarcene più diffusamente.



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