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Il futuro dell’umanità è in mano alla donna

Il futuro dell’umanità è in mano alla donna

Idee - "Siate fiere dei doni che naturalmente vi sono connaturati, non fate il verso all’avidità maschile"

Iori Catia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2008

Con la sua autorevole presenza e i suoi cento anni portati con la disinvoltura di chi sa “che il corpo è solo un abito che racchiude la mente, la sola capace di generare messaggi che si trasmetteranno di generazione in generazione e che ci consegneranno all’eternità” (parole da brivido in un caldo pomeriggio di settembre), Rita Levi Montalcini ha sferzato l’orgoglio femminile, proiettandolo al di là dei suoi stessi sogni. In occasione del Premio Matilde di Canossa tenutosi nella splendida cornice del Castello di Bianello per volontà di Sonia Masini, Presidente della Provincia, la premio Nobel ha regalato emozioni e sicurezze ad un pubblico entusiasta ed attento. “Occorre che voi diciate alle bambine e alle giovani donne che la storia delle nostre antenate non è sempre stata collaterale o sottomessa al menage domestico: il genio delle donne nei secoli più illuminati ha sì condiviso maternità e cure parentali ma ha anche generato un enorme patrimonio di conoscenza intellettuale e matematica”. “Le donne sono state umiliate e prevaricate dall’uomo per la loro atavica paura di non riuscire a competere con la fantasia e la creatività femminile - ha detto l’illustre scienziata - ma oggi vi vedo straordinariamente vitali e pronte a nuove sfide. Siate fiere dei doni che naturalmente vi sono connaturati, non fate il verso all’avidità maschile ma fate appello alla capacità di mediare, alla flessibilità, alla tenerezza che spesso penetra l’essenza più intima delle cose riconducendo poi il tutto a razionalità e anticipazione del futuro. Sì perché il domani è vostro, troppo complesso per ridursi a una banale semplificazione di numeri ma anche troppo importante perché il vostro intuito non vi possa giocare la parte del leone. Mi sembra che basti per aprire mente e cuore ai progetti e alla audace temerarietà di chi si mette in gioco, questa volta sì, con tutto il suo personale patrimonio di desideri e di idee”. Giochiamocela allora care amiche la partita e qualcosa di buono uscirà senza dubbio. Che ne dite?



(25 novembre 2008)

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