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Il filo verde di Barbara Bruni

Il filo verde di Barbara Bruni

Il filo verde - Confezioni in ecoplastica, Spighe verdi, spechi nei ristoranti, Elefanti nella savana e altro ancora...

Bruni Barbara Lunedi, 17/10/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2016

UN SOSTITUTO ECO PER LA PLASTICA

Presto le confezioni di plastica per gli alimenti potrebbero diventare un ricordo, sostituite dalle pellicole ottenute con le proteine del latte, che non inquinano e che si possono perfino mangiare. Gli imballaggi di nuova generazione sono stati messi a punto dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti e presentati a Philadelphia, nel congresso della Società Americana di Chimica. E se ad oggi il sapore non è ancora un granché, presto con l'aggiunta di qualche altra sostanza nutriente potranno diventare anche appetitosi!



SPIGHE VERDI 2016

Buone notizie per ben 13 località rurali che potranno fregiarsi del titolo di “Spighe Verdi 2016”. Un vessillo, simile alle “Bandiere blu”, che monitorerà e certificherà i processi virtuosi dei comuni rurali. L’iniziativa di FEE Italia e Confagricoltura, si pone come efficace strumento controllo e di certificazione del territorio rurale italiano. L’obiettivo è promuovere un uso corretto del suolo, l’innovazione in agricoltura, fornendo al contempo criteri utili e indicatori per migliorare la gestione all'ambiente, tra cui: la presenza di produzioni agricole tipiche, la qualità dell'offerta turistica; l'esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti; la valorizzazione delle aree naturalistiche e cura dell'arredo urbano. L’iniziativa, nella sua prima edizione, ha premiato Toscana e Campania come le due regioni con il maggior numero di riconoscimenti (Castellina in Chianti, Massa Marittima e Castagneto Carducci in Toscana; l’Agropoli, Positano e Pisciotta in Campania). Una sola “Spiga Verde” per ognuna delle restanti regioni che hanno partecipato all’iniziativa: Serralunga di Crea (Piemonte), Lavagna (Liguria), Caorle (Veneto), Matelica (Marche), Montefalco (Umbria), Ostuni (Puglia) e Ragusa (Sicilia).



STOP AGLI SPRECHI NEI RISTORANTI

Niente più cibo sprecato nei ristoranti di Parigi, Londra e Berlino con “Too good to go”, l’App creata in Danimarca che consente di comprare, a prezzi vantaggiosi, le pietanze invendute nei bar e nei ristoranti. Direttamente dall'applicazione, gli utenti possono ordinare le pietanze del giorno a prezzi scontati (dalle 2 alle 3,80 sterline in Inghilterra, pagate comodamente con carta di credito) e poi ritirarle direttamente nei locali superati gli orari di pranzo e cena. “Mangia bene, risparmia e salva il Pianeta” è l'essenza dell’App, che porta vantaggi a ristoratori, cittadini e che contribuisce alla lotta agli sprechi alimentari. Durante l'ordinazione i clienti possono perfino donare una sterlina/euro per offrire un pasto a chi è in difficoltà.



SOS ELEFANTI NELLA SAVANA

Secondo il primo grande censimento a livello continentale, in Africa è emergenza elefanti, minacciati dal bracconaggio e dalla perdita di habitat. La ricognizione aerea, durata due anni e finanziata con 8 milioni di dollari dal miliardario filantropo Paul G. Allen e sua sorella Jody Allen, in un territorio di circa 463mila chilometri ha registrato un tasso di declino della popolazione dell’8% annuo, con una riduzione del 30% degli esemplari presenti nel territorio di rifermento tra il 2007 e il 2014 (circa 144mila esemplari in meno). Sorvolati fino ad oggi 18 Paesi Africani, l’obiettivo è completare il lavoro entro la fine del 2016, includendo nello studio anche il Sudan e Repubblica Centrafricana.



LA MAGLIA CHE SBIANCA CON L’INQUINAMENTO

Costa ben 500 dollari la maglietta del designer Nikolas Bentel che cambia colore man mano che sale la concentrazione degli inquinanti nell’ambiente, avvertendo così chi la indossa e tutti i passanti della presenza di sostanze nocive nell’aria. La maglia è realizzata con una speciale tintura che passa dal nero al bianco all'aumentare della pericolosità dell'aria che respiriamo. In pratica, si esce di casa con una maglietta nera e ci si ritrova, magari, con un tessuto fantasia in bianco e nero nelle zone della città particolarmente inquinate. La linea di abbigliamento si chiama Aerochromics e offre la scelta tra tre diverse magliette di cotone a manica lunga dedicate ad altrettanti tipi di inquinanti (polveri sottili, monossido di carbonio oppure radioattività).

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