Ambiente - La raccolta del vetro, Italia paese di farfalle, barriera corallina australiana, coltivazioni ogm in calo, occhio alle balene
Bruni Barbara Mercoledi, 01/06/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2016
RACCOLTA DEL VETRO
In base all’ultimo sondaggio Omnibus, l’Italia è al secondo posto in Europa nel riciclo del vetro. Con il 90,8% di vetro riciclato, il Belpaese si piazza dopo la Svizzera (93,1%) e davanti all'Austria (89,9%).
L'indagine, che ha coinvolto 8mila consumatori in 11 paesi, ci racconta anche che il 94% dei consumatori europei ricicla gli imballaggi utilizzati in casa, e la maggior parte considera il vetro l'imballaggio più riciclabile.
Gli ultrasessantenni riciclano tutti i loro imballaggi (comprese le bottiglie e i vasetti di vetro!) e, in generale, fanno meglio di coloro che hanno tra i 18-29 anni. In Italia, invece, quando si parla di riciclo non c'è una grande differenza tra giovani e anziani, anche se il divario diventa maggiore quando si tratta del riciclo del vetro: 87,5% sono i giovani che sostengono di farlo, contro il 97,3% dei più anziani.
ITALIA PAESE DI FARFALLE
Non solo belle e colorate, le farfalle sono preziose regine della biodiversità e l'Italia è il loro “Paradiso d'Europa". Dalla Coenonympha elbana del Tirreno alle variopinte Giasone dell'Elba, passando per la falena Acanthobrahmaea che vive solo alle pendici del Vulture (in Basilicata), sono 289 le specie che abitano nella nostra penisola. Se da un lato cambiamenti climatici e attività umane ne minaccino l'habitat - mettendo a rischio di estinzione 18 specie - quest’anno a Montecristo sono state individuate 2 nuove specie ed è stata confermata la presenza della “Parargeaegeria” un tipo di farfalla vista l'ultima volta 40 anni fa.
BARRIERA CORALLINA AUSTRALIANA
Oltre il 90% delle scogliere che compongono la Grande barriera corallina australiana, patrimonio Unesco, è colpita da sbiancamento. È come se 10 cicloni l'avessero colpita simultaneamente. E in alcune scogliere si registra un tasso di mortalità dei coralli fino al 50%. Lo sbiancamento - che si verifica quando per effetto delle acque più calde i coralli espellono una speciale alga fondamentale per il loro nutrimento, e che dà loro il colore - non è solo un danno ambientale. L'unica vera azione efficace nel medio e lungo termine è quella di "ridurre le emissioni di CO2”.
COLTIVAZIONI OGM IN CALO
Per la prima volta in 20 anni, l'area mondiale coltivata con piante Ogm è diminuita, con un calo stimato nel 2015 dell'1%. Lo afferma il rapporto annuale dell'International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications, secondo cui l’inversione di tendenza è dovutasia ad una diminuzione generalizzata dei terreni destinati alla coltivazione, sia al calo dei prezzi sul mercato applicati alle derrate OGM. Tra gli altri fattori c'è stata la devastante siccità in Sud Africa che ha portato a un declino del 23% dei 700mila ettari programmati per il 2015. Tuttavia, nel mondo ci sarebbe ancora spazio per altri 100 milioni di ettari di coltivazioni biotech, con una spinta che potrebbe venire da 85 potenziali nuovi prodotti che sono in sperimentazione sul campo in questo periodo come: un mais tollerante alla siccità in Africa (che dovrebbe essere autorizzato nel 2017), il “goldenrice” in Asia, e una varietà di banana fortificata e di fagiolo resistente ai parassiti, tutto sempre in Africa.
OCCHIO ALLE BALENE
Al via la decima stagione di monitoraggio dei cetacei nello spazio marittimo del Santuario Pelagos, area marina protetta di 87.500 km quadrati compresa nel territorio francese (Costa Azzurra e Corsica), monegasco e italiano (Liguria, Toscana e Nord Sardegna). I Marine Mammal Observers, studenti e ricercatori formati per l'avvistamento e il riconoscimento dei cetacei, nella parte sarda del Santuario la scorsa estate hanno avvistato 45 branchi di stenella striata, 12 di tursiope, 8 balenottere, ma anche 3 zifio, un capodoglio e il raro delfino comune.
Lascia un Commento